Azienda Ospedaliera-Universitaria di Modena
 
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Quando una persona inizia ad avere un problema di salute o si ammala ha bisogno di una “strada da seguire” che sia chiara, condivisa e la più rapida possibile

Grazie al PDTA il paziente riceve i trattamenti più efficaci, più sicuri, nei tempi e nei luoghi adatti per curare nel miglior modo possibile la sua malattia, con un’attenzione particolare non solo agli aspetti clinici ma anche a quelli relazionali e comunicativi.

 
 
  • Le strutture anatomiche nella regione testa e collo sono soggette a patologie varie, compresi i tumori benigni e maligni.
    I tumori maligni del distretto testa e collo rappresentano, a livello mondiale, circa il 10% dei tumori maligni negli uomini ed il 4% nelle donne. Le variazioni nella loro incidenza e mortalità sono molto marcate, con i tassi più elevati nelle regioni asiatiche.
    Nella provincia di Modena, in base ad una valutazione dei dati forniti dal Registro Tumori Provinciale, nel 2006 sono stati diagnosticati 110 casi di neoplasie maligne della testa e del collo corrispondenti a circa il 5% del numero complessivo dei tumori maligni e pari ad un tasso standardizzato di 33,5/100000.
    Tali patologie sono accomunate dalla caratteristica di necessitare di indagini strumentali specialistiche per poter giungere a una localizzazione precisa ed a diagnosi precoce.

    I Sintomi

    Considerando che le strutture anatomiche della regione testa-collo costituiscono il punto d’accesso esterno dell’apparato digerente e respiratorio, alimentazione non equilibrata, abitudini alcoliche o tabagiche possono essere fattori di rischio importanti per lo sviluppo di malattie.
    I sintomi possono essere in fase iniziale sfumati e comprendono: disfonia (alterazioni della voce), disfagia (difficoltà a deglutire) e dispnea (difficoltà respiratoria).
    Questi sintomi possono essere assenti nelle fasi iniziali e dare segno di sé solo nelle fasi successive della malattia, intersecandosi in vario modo fra loro.
    Questo è il motivo per cui la diagnosi precoce rappresenta un aspetto molto importante, tanto che l’attivazione di programmi di screening potrà permettere il raggiungimento dei risultati.

    Gli esami che servono per fare diagnosi

    Gli esami che occorrono per fare diagnosi riguardano:
    - Indagini di tipo radiologico
    - indagini di tipo anatomo-patologico.
    Gli esami radiologici che vengono comunemente effettuati nella diagnosi delle neoplasie della testa e del collo sono: Ecografia, TC, RNM, PET-FDG.
    Nell’ambito del Percorso Diagnostico terapeutico per il trattamento delle neoplasie della regione testa-collo esistono liste dedicate di prenotazione per gli esami radiologici.
    Per quanto riguarda le indagini anatomo-patologiche, il prelievo bioptico viene sempre effettuato dallo specialista chirurgo, a livello ambulatoriale in anestesia locale in alcuni casi, ma per lo più in anestesia generale in sala operatoria.
    Normalmente vengono eseguiti esami istologici estemporanei in sala operatoria che sono utili al chirurgo per valutare se l’exeresi è risultata completa.

  • Come accedere
    L’accesso al percorso avviene in seguito ad una diagnosi di sospetto o accertata di neoplasia del distretto testa e collo.
    Nell'ambito della provincia di Modena, grazie alla collaborazione delle due Aziende Sanitarie è stato istituito un percorso che facilita l'accesso alla diagnosi e alla terapia dei pazienti che presentano un problema di neoplasia di tali distretti. Attualmente risultano in carico al percorso diagnostico terapeutico ed assistenziale per il trattamento delle neoplasie del distretto testa e collo circa 1300 pazienti.

    La valutazione e la presa in carico

    Per poter incidere in maniera positivamente significativa sui risultati globali, oltre ad un affinamento nelle tecniche di screening (diagnosi precoce), risulta fondamentale una fase terapeutica di qualità.
    Questa si può realizzare solo con l’adozione di un approccio multidisciplinare, cioè che vede impegnati assieme nella valutazione e negli indirizzi terapeutici medici afferenti a diverse specialità, al fine di ottimizzare l’approccio, integrando le specifiche competenze.
    L’approccio di tipo multidisciplinare al problema neoplastico è stato adottato nel corso degli ultimi anni nei maggiori centri oncologici a livello europeo e mondiale, proprio perché appare ormai assodato che, anche per l’elevato livello di specializzazione raggiunto dalle diverse branche sanitarie, esso appare come il tipo di metodo in grado di coniugare qualità, appropriatezza ed ottimizzazione dei trattamenti.
    Nell’ambulatorio multidisciplinare in Otorinolaringoiatria confluiscono specialisti otorinolaringoiatri, maxillo-facciali, chirurghi plastici, oncologi, radioterapisti, radiologi ed anatomo-patologi.
    In questa sede il paziente viene valutato collegialmente e viene stabilito quello che sarà l’iter terapeutico più idoneo per il paziente stesso.
    Si é provveduto anche a creare un nuovo ambulatorio multidisciplinare presso l’ospedale di Carpi allo scopo di convogliare nello stesso tutti pazienti affetti da patologie del distretto testa e collo residenti nell’ambito dell’area Nord della provincia di Modena.
    Nell’ambito del PDTA esistono liste preferenziali di prenotazione per gli esami radiologici; pertanto gli esami stessi, per i pazienti che afferiscono all’ambulatorio multidisciplinare, vengono effettuati in un breve tempo.

    I diversi trattamenti terapeutici
    necessari
    Il programma terapeutico viene formulato tenendo conto non solo delle caratteristiche del tumore, ma considerando in egual misura anche le caratteristiche del paziente (età, condizioni generali, presenza di eventuali altre patologie concomitanti).
    La terapia può essere chirurgica, terapica o radioterapica. Sono possibili terapie combinate.
    La scelta della migliore terapia (chirurgica, radioterapica o chemio-radioterapica) è comunque frutto di una discussione collegiale che coinvolge i singoli specialisti, che si riservano di richiedere ulteriori indagini al fine di ottimizzare il trattamento programmato, in particolare:   
    Il trattamento chirurgico
    L’intervento chirurgico viene deciso in base alle caratteristiche della neoplasia (tipo istologico, dimensioni e sede) e alle condizioni generali del paziente.
    Trattandosi di neoplasie del distretto testa e collo, gli interventi possibili sono numerosi a seconda del distretto interessato e sempre più contemplano metodiche conservative.
    La radioterapia
    La radioterapia delle neoplasie del distretto cervico-facciale costituisce in genere un trattamento integrato rispetto alle altre modalità: quella chirurgica e quella medica.
    Il trattamento è impostato dagli specialisti del reparto di Radioterapia, ed è preceduto dalla visita con il medico radioterapista, durante la quale il programma terapeutico comunicato in occasione della visita collegiale è illustrato più estesamente, con particolare riferimento alle varie fasi del processo radioterapico e all’accurata descrizione dei risultati e degli effetti secondari a breve e lungo termine della terapia proposta.
    La chemioterapia
    Nei casi di pazienti in cui si preveda un trattamento di tipo chemioterapico, lo specialista di riferimento é l’oncologo ed il paziente esegue quindi sotto le sue direttive le terapie presso il Dipartimento di Oncologia ed Ematologia.
    L’inizio della chemioterapia è preceduto dalla visita con il medico oncologo, nella quale il programma terapeutico comunicato in occasione della visita collegiale viene illustrato più estesamente, con particolare riferimento alle motivazioni della scelta e accurata descrizione dei benefici e degli effetti secondari a breve e lungo termine della terapia proposta.
    Al termine del trattamento vengono programmate le indagini di rivalutazione, vengono definiti i risultati ottenuti con la terapia ed esaminati collegialmente gli eventuali ulteriori provvedimenti terapeutici necessari. 

    I servizi a supporto
     
    Il logopedista e la terapia riabilitativa post chirurgica 
    Il logopedista prende in carico la persona per integrare la terapia chirurgica con il trattamento riabilitativo per il recupero della deglutizione, segue quotidianamente il paziente nella ripresa alimentare per via naturale, guidandolo nell’apprendimento di tecniche e manovre deglutitorie facilitanti.
    Il logopedista collabora perciò sia con l’equipe medico-chirurgico-infermieristica dell’Unità Operativa, sia con il Servizio Dietetico, ed in certi casi con lo psicologo.
    In alcuni casi dopo la dimissione la terapia logopedica prosegue ambulatorialmente con il training per l’apprendimento della neovoce, che completerà l’iter di recupero funzionale
    L’intervento nutrizionale
    La terapia nutrizionale risulta fondamentale per indurre un graduale e progressivo miglioramento fisico del paziente, e favorire l’approccio del paziente al trattamento terapeutico programmato di chemio o radioterapia.
    La valutazione dello stato nutrizionale del paziente è previsto all’inizio della sua storia clinica e prosegue durante tutte le fasi terapeutiche, modulandosi a seconda delle esigenze e delle nuove condizioni cliniche del paziente.
    Il supporto nutrizionale è inoltre personalizzato sulla base dei fabbisogni, dello stato nutrizionale, delle condizioni cliniche presenti o in previsione dei trattamenti terapeutici a cui il paziente dovrà essere sottoposto.
    L’intervento psicologico

    In alcuni casi il percorso che il paziente affronta può indurre sentimenti e vissuti di ansia, depressione e più in generale disturbi dell’immagine corporea, che generano tensione emotiva.
    La tempestività e le modalità con cui è possibile usufruire di un supporto psicologico è importante, ed altrettanto importante è poter programmare con lo psicologo momenti di incontro successivi, anche a distanza ravvicinata, in cui si possono fornire ulteriori informazioni, istituendo una pratica che contempli un dialogo costante con lo psicologo.
    La durata del percorso varia da paziente a paziente e sarà lo psicologo dedicato, in accordo con lo staff medico, a decidere e definire i tempi degli interventi e delle sedute.
    L’importanza della continuità del dialogo col paziente in qualsiasi momento è fondamentale ed aiuta i pazienti ad affrontare con più consapevolezza e serenità l’iter di cura.
    Di cruciale importanza infine sottolineare il collegamento che lo psicologo deve tenere con il logopedista.

  • Una strada che continua  
    Una volta concluso il percorso terapeutico, è di fondamentale importanza stabilire la fase dei successivi controlli (follow-up). Il programma dei controlli viene gradualmente dilazionato nel tempo in caso di successo terapeutico.   Le visite di controllo sono prenotate dal paziente stesso, presso la segreteria del Day Hospital del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia (tel.059 4223224) per quanto riguarda il Policlinico e presso la segreteria della Oncologia dell'ospedale di Carpi (tel. 059659294) per i pazienti che risiedono nell'area nord della provincia di Moena, secondo le indicazioni fissate dagli specialisti in corso di visita.

  • Un aiuto importante
    L’Associazione Modenese La Nostra Voce, l’Associazione LILT (Lega italiana per la lotta contro i tumori) Sezione Provinciale di Modena Onluse l’AMO(Associazione Malati Oncologici ONLUS Carpi) assistono i pazienti affetti da tumore alla laringe e supportano le loro famiglie.

    Le attività svolte sono le seguenti:

    - Counseling e sostegno psicologico prima durante e dopo il trattamento terapeutico del paziente e viene rivolto sia al paziente che alla sua famiglia.
    - Immediata assistenza domiciliare post-dimissione per le prime medicazioni rese necessarie dall’intervento inclusa l’autogestione dell’eventuale stomia.


 
 
 
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