Azienda Ospedaliera-Universitaria di Modena
 
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Il PDTA per il trattamento delle neoplasie del polmone

Quando una persona inizia ad avere un problema di salute o si ammala ha bisogno di una “strada da seguire” che sia chiara, condivisa e la più rapida possibile

Grazie al PDTA il paziente riceve i trattamenti più efficaci, più sicuri, nei tempi e nei luoghi adatti per curare nel miglior modo possibile la sua malattia, con un’attenzione particolare non solo agli aspetti clinici ma anche a quelli relazionali e comunicativi.

 
 
  • Nell’ambito della patologia neoplastica, il cancro del polmone costituisce la più importante causa di morte e di invalidità in tutto il mondo, prevalentemente nel sesso maschile. Il tasso attuale d’incidenza di 60-90 nuovi casi per anno su 100.000 abitanti maschi, variabile a seconda delle regioni geografiche. Nel 2014 in Italia vi sono state circa 40.000 nuove diagnosi di tumore del polmone, che rappresentano l’11% di tutte le nuove diagnosi di tumore (15% nei maschi e 6% nelle femmine).
    Lo sviluppo dei tumori polmonari è legato alla diffusione del principale fattore di rischio, il fumo di tabacco: le tendenze alle variazioni nel tempo e a seconda delle regioni geografiche riflettono chiaramente le differenze e le modifiche dell’abitudine al fumo. Il fumo si ritiene sia responsabile dell’85% dei casi di tumore del polmone. Il rischio è correlato al numero di sigarette fumate al giorno, alla durata dell’abitudine e al contenuto di catrame delle sigarette. Rispetto ai non fumatori, il rischio dei fumatori considerati in toto è di 14 volte ma sale a 20 per i forti fumatori (>20 sig al giorno). Anche i fumatori passivi presentano un aumento del rischio, tra il 20% e il 50%, rispetto ai non fumatori. Il rischio inizia a calare solo dopo circa 15 anni dopo la cessazione del fumo.
    I sintomi
    I sintomi legati al tumore del polmone possono essere causati dalla malattia primitiva che si sviluppa all’interno del torace, come dolore toracico, difficoltà alla respirazione (dispnea), tosse, emissione di sangue con la tosse (emoftoe/emottisi). Oppure possono essere causati dalla presenza di metastasi a distanza: sintomi neurologici (quali vertigini o cefalea) o dolori ossei o articolari, soprattutto se di nuova comparsa. Infine si possono avere sintomi generali ed aspecifici, soprattutto per neoplasie in stato avanzato: stanchezza e facile affaticabilità (astenia), inappetenza e calo di peso, febbre oppure altre condizioni legate all’immissione nel sangue di sostanze prodotte dal tumore (sindromi paraneoplastiche).
    Gli esami che servono a fare la diagnosi

    Di solito il sospetto di tumore del polmone viene posto sulla base di un radiogramma del torace o di una TAC. La TAC è l’esame più importante per la diagnosi e la stadiazione (definizione dell’estensione locale, regionale e a distanza) del tumore del polmone. Complementare alla TAC è la broncoscopia, che permette spesso di ottenere una diagnosi citologica o istologica del tumore (ovvero di certezza), mediante l’esecuzione di biopsie. L’ecografia è utilizzata più raramente, soprattutto per evidenziare eventuali metastasi addominali. La RM trova indicazione in alcune situazioni dubbie a livello soprattutto cerebrale. Infine la PET (tomografia ad emissione di positroni), tecnica di medicina nucleare che permette di valutare le caratteristiche biologiche del tumore, può fornire informazioni aggiuntive in senso diagnostico ma soprattutto stadiativo.
    Biopsie del tumore o delle metastasi sotto guida TAC o ecografica possono essere eseguire per ottenere una diagnosi istologica.
    Il PDTA assicura l’erogazione di questi esami nei tempi adeguati grazie a percorsi preferenziali e tutti sono disponibili all’internodell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena .
    Gli accertamenti vengono eseguiti normalmente in regime ambulatoriale (DSA, day service ambulatoriale) o, più raramente, in regime di Day-Hospital o diDegenza Ordinaria.

  • Possono accedere al PDTA tutti i pazienti che presentano una diagnosi sospetta o accertata di tumore del polmone (primitivo o metastatico) e che accettano di essere seguiti in modo multidisciplinare nell’ambito del PDTA stesso.
    L’accesso al PDTA viene regolamentato nell’ambito del meeting multidisciplinare. E’ in questa occasione che il team di specialisti dedicati decide se il caso presentato corrisponde ai criteri per essere incluso nel PDTA.
    Di solito il sospetto di neoplasia del polmone viene posta dal Medico di Medicina Generale (MMG), dai Medici di specialistica ambulatoriale territoriale, da medici specialisti ospedalieri o dai medici di Pronto Soccorso, che quindi possono inviare il paziente a visita specialistica presso il Chirurgo Toracico, il Pneumologo o l’Oncologo. E’ a questo punto che lo specialista, verificata l’effettiva veridicità del sospetto, provvede a presentare il caso al meeting multidisciplinare per l’eventuale inserimento nel PDTA. Come via alternativa ma preferibile il PDTA dispone di una Segreteria Amministrativa, cui il MMG o qualsiasi altro medico che abbia posto il sospetto di tumore del polmone, possono fare riferimento per introdurre direttamente il paziente alla discussione multidisciplinare per l’eventuale inserimento nel PDTA.
    Il PDTA non rappresenta un centro di screening, per cui:
    a) non possono accedervi pazienti inviati direttamente dal MMG né da altri medici specialisti, che non siano i medici referenti del PDTA stesso. Soltanto i medici referenti del PDTA possono decidere se inserire il paziente nel PDTA e questa decisione viene presa sempre in ambito multidisciplinare, durante il meeting settimanale.
    b) non possono essere inseriti casi soltanto sulla base di sintomi o di un semplice radiogramma del torace: il requisito minimo per l’accesso al percorso è una TC del toraceche mostri uno o più noduli o masse le cui caratteristiche siano suggestive per tumore del polmone.
    La sede della segreteria del PDTA è ubicata presso il Centro Oncologico Modenese (COM), Padiglione Beccaria, al Policlinico di Modena. La segreteria è contattabile telefonicamente o per email ai seguenti recapiti:
    tel: 0594225848 – Fax: 0594223171 - email: pdtapolmone@aou.mo.it.
    Una volta che il paziente è entrato nel PDTA la segreteria rimane a disposizione del paziente o dei medici esterni al PDTA (MMG o altri specialisti) per fornire informazioni e chiarimenti o gestire richieste di contatto o visite supplementari con i medici del PDTA.
    La valutazione collegiale e la presa in carico
    Con il progredire delle conoscenze l’approccio diagnostico e terapeutico al tumore del polmone diventa sempre più complesso. L’elevato livello di specializzazione raggiunto dalle diverse branche sanitarie coinvolte rende necessaria la formazione di un team di più specialisti, ognuno competente per la propria materia. L’adozione dunque di un approccio multidisciplinare è fondamentale per assicurare il miglior percorso diagnostico-stadiativo e terapeutico possibile
    La valutazione collegiale si svolge durante il cosiddetto meeting multidisciplinare. Si tratta di un incontro, a cui partecipano gli specialisti del PDTA, che rappresenta il momento di valutazione polispecialistica dei pazienti che accedono al percorso del PDTA o che vi sono già inseriti. Questa valutazione collegiale si svolge ogni settimana.
    Al meeting partecipano i referenti medici di tutte le specialità afferenti al PDTA. E’presente inoltre il referente infermieristico (case-manager).
    Ogni decisione sostanziale relativa a qualsiasi fase del percorso (diagnosi, stadiazione, terapia, follow-up) viene presa in tale sede.
    A questo incontro non è presente il paziente. Vengono esaminati tutti gli esami del paziente utili alla decisione. Il paziente sarà poi contattato e sarà informato sulle decisioni prese, quando si recherà a visita dalla specialista del PDTA che lo ha preso in carico. Gli altri specialisti del PDTA, oltre a colui che ha in carico il paziente, rimangono a disposizione per vedere il paziente a visita qualora questi lo richiedesse.
    Una volta che il paziente è entrato nel percorso, esso viene affidato a uno dei medici referenti del PDTA, a seconda di quale terapia sia stata decisa. Qualora siano necessari ulteriori esami diagnostico-stadiativi, il medico cui è stato affidato il paziente provvederà a richiederli lui stesso, utilizzando le vie preferenziali accordate al PDTA oppure si avvarrà della collaborazione del Day-Service Ambulatoriale pneumo-oncologico, che rappresenta la via preferenziale utilizzata dagli specialisti del PDTA per far eseguire al paziente gli esami diagnostici, stadiativi e funzionali.
    Il medico referente cui è stato affidato il paziente lo segue durante tutta la fase del percorso di sua competenza, coadiuvato dal referente infermieristico (case-manager). In ogni fase del percorso il paziente ha pertanto sempre due figure come punti di riferimento, un medico e il case-manager infermieristico, cui rivolgersi per qualsiasi problema o chiarimento

    I trattamenti terapeutici possibili
    Il trattamento può essere l’intervento chirurgico, la terapia medica (chemioterapia, terapie a bersaglio molecolare o immunoterapia) o la radioterapia. In alcuni casi il trattamento può prevedere l’esecuzione di più modalità terapeutiche associate e in sequenza: chemioterapia poi chirurgia o viceversa, chirurgia poi radioterapia, chemioterapia poi radioterapia o viceversa, chirurgia più chemioterapia più radioterapia. Possono essere indicati anche trattamenti endoscopici, come disostruzioni bronchiali o posizionamento di stents endobronchiali.
    Il trattamento chirurgico viene erogato sempre in regime di degenza ordinaria, quello radioterapico in regime ambulatoriale, mentre la chemioterapia può essere somministrata in regime ambulatoriale (DSA) o di ricovero ordinario.
    Il PDTA assicura l’esecuzione di questi trattamenti nei tempi adeguati e in tutti i casi all’internodell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena . Durante questa fase il paziente viene seguito e guidato dal Medico che effettua il trattamento e dal referente infermieristico.
    I servizi a supporto
    Supporto fisioterapico: i pazienti che devono essere sottoposti ad intervento per tumore al polmone vengono valutati dal fisiatra ed avviati a fisioterapia respiratoria, che permette di affrontare l’intervento con una maggiore riserva funzionale respiratoria, riducendo quindi le complicanze respiratorie postoperatorie e l’insufficienza respiratoria. Questo trattamento è variabile a seconda delle caratteristiche del paziente e del tipo di intervento da eseguire o eseguito. Prevede sempre una presa in carico per una riabilitazione postoperatoria, talvolta anche un periodo di trattamento preoperatorio. I fisiatri fanno parte del gruppo di specialisti del PDTA e lavorano con un gruppo di fisioterapisti che si occupano in modo specifico di riabilitazione respiratoria.
    Supporto psicologico: presso il COM è presente un servizio di psicologi, i quali sono a disposizione dei pazienti oncologici e quindi anche dei pazienti affetti da tumore del polmone. Essi aiutano il paziente ad affrontare le problematiche psicologiche ed emotive legate alla malattia. Il supporto psicologico può essere attivato a richiesta del medico del PDTA referente del paziente o dietro richiesta del paziente stesso.

  • Una strada che continua  
    Al termine della terapia il paziente dovrà eseguire controlli periodici, per valutare l’efficacia della stessa e l’assenza di ripresa di malattia. Questa fase, detta follow-up, consiste essenzialmente in una serie di viste mediche e nell’esecuzione di esami a distanza dalla fine del trattamento, all’inizio più ravvicinate (mesi), poi progressivamente più distanziate nel tempo (anni). Ulteriori esami potranno essere richiesti a seconda delle indicazioni cliniche.
    Anche durante questa fase il paziente rimane in carico al PDTA, affidato sempre allo stesso Medico referente, il quale, insieme al referente infermieristico, si occupa di programmare le TC o gli altri esami di controllo e di programmare ed eseguire le visite successive.

  • Un aiuto importante
    In alcuni dei Reparti in cui sono degenti i pazienti del PDTA operano i volontari dell’AVO (Associazione Volontari Ospedalieri). Essi offrono compagnia e sostegno psicologico al paziente, oltre ad aiutarlo in alcune delle comuni attività quotidiane che possono essere rese difficoltose dalla condizione di sofferenza o allettamento (come alimentarsi da soli o camminare da soli).
    Presso il COM operano inoltre i volontari della Sezione di Modena della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori (LILT).
    I pazienti possono contattare direttamente i Servizi di Volontariato ai seguenti recapiti:
    - AVO: c/o Ospedale Estense, viale Vittorio Veneto  Tel. Segreteria: 059/436097 (Mar 16.30 – 18.30, Gio 10-12)
    - LILT: c/o COM, piano terra, Largo del Pozzo 71. Tel: 059374217

 
 
 
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