Un nuovo laser per la chirurgia della cataratta è stato acquisito dalla Struttura Complessa di Oculistica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, diretta dal prof. Gianmaria Cavallini, grazie alla cospicua donazione di BPER Banca e di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Nei giorni scorsi sono stati eseguiti i primi 4 interventi su altrettanti pazienti, 1 uomo e 3 donne, di età compresa tra i 70 e gli 80 anni. Tutti gli interventi sono riusciti e i pazienti stanno bene. L’apparecchiatura è stata acquisita a noleggio nell’ambito di un progetto di ricerca triennale volto proprio a valutare l’efficacia della nuova tecnologia nelle diverse tipologie di chirurgia della cataratta, che coinvolgerà una decina di pazienti al mese, selezionati sulla base della complessità della patologia
Le novità per i pazienti non si esauriscono con il femtolaser: da lunedì 29 febbraio, infatti, le attività di Day Hospital dell’Oculistica si trasferiscono al secondo piano, corpo B, ingresso 2 all’interno di un settore che, a regime, ospiterà le attività di Day Surgery svolte in azienda. Questo permetterà ai pazienti sottoposti alla chirurgia ambulatoriale, tra cui appunto la cataratta, di usufruire di spazi dedicati alla fase post-operatoria.L’attrezzatura del Policlinico è l’ultimo modello di laser a femtosecondi che sfrutta impulsi laser infinitesimali, per eseguire le incisioni corneali, l’incisione della capsula del cristallino e la sua frammentazione. Il laser a femtosecondiutilizza una sorgente di luce infrarossa che viene frammentata in impulsi con una frequenza di brevissima durata (un femtosecondo equivale a un milionesimo di miliardesimo di secondo) che vengono indirizzati attraverso il cono di emissione dello strumento sulla superficie del tessuto da trattare. Questa tecnologia permette di effettuare micro-incisioni a guida computerizzata e ben si presta a trattare casi complessi che presentano la concomitanza di più patologie con la riduzione delle recidive.
“Nella nostra provincia il Policlinico è la prima struttura a dotarsi di questa tecnologia che permette di offrire al paziente un intervento ancora più sicuro ed efficace” ha commentato il prof. Cavallini “Prima di effettuare l’intervento, le incisioni vengono pianificate sulla base della mappatura dell’occhio del paziente e poi guidate dal computer. Questa caratteristica assicura la personalizzazione dell’intervento e la massima precisione che sfiora i centesimi di millimetro. Questo nuovo laser permette di migliorare ulteriormente la tecnica chirurgica microincisionale che da tempo utilizziamo al Policlinico di Modena”.
“Grazie a questo progetto di ricerca – commenta il dottor Ivan Trenti, Direttore generale del Policlinico – il Policlinico di Modena ottiene due importanti risultati. Da un lato contribuisce allo sviluppo di una nuova tecnologia, come prevede il suo ruolo di ospedale di ricerca. Dall’altro si dota di un laser di ultima generazione a condizioni vantaggiose che ci permettono di mettere a disposizione di utenti con patologie complesse, che possono già contare al Policlinico nella grande capacità dell’equipe del prof. Cavallini. Per tutto questo voglio ringraziare ancora una volta BPER e Fondazione Cassa di Risparmio per l’attenzione mostrata nei confronti del nostro Policlinico”.“La sanità modenese – ha affermato il Presidente della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Unimore prof. Giovanni Pellacani – è profondamente grata alla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ed a Bper Banca che hanno saputo sempre dare prova di generosità e di attenzione verso le esigenze dei malati modenesi. Questa donazione che fa compiere ulteriori passi avanti nel campo della cura e dell’assistenza oculistica va ad aggiungersi ad altri cospicui e significativi acquisti che consentono di mantenere su livelli dci assoluta eccellenza le prestazioni erogate dal nostro Policlinico. L’efficacia della nuova strumentazione, decisamente all’avanguardia, è dimostrata dai lusinghieri riscontri dei primi interventi effettuati dal collega prof. Gian Maria Cavallini, cui si riconosce l’abilità di essere uno dei più esperti chirurghi della cataratta”.“Mi fa molto piacere – dichiara il Presidente di BPER Banca Ettore Caselli – che la scelta convinta fatta da BPER Banca a sostegno della Struttura Complessa di Oculistica del Policlinico abbia già portato a questi primi risultati, altamente positivi e all’avanguardia in campo nazionale. Sottolineo che la nostra Banca sostiene da sempre i territori serviti con numerose iniziative benefiche, volte a migliorare la qualità della vita e dell’assistenza sanitaria a sostegno di strutture che, come in questo caso, assicurano ai pazienti elevati standard di servizio. Negli ultimi anni l’impegno si è ulteriormente rafforzato, in base a una precisa scelta di responsabilità sociale d’impresa, volta all’ascolto concreto delle esigenze espresse dalle comunità. Tutti questi progetti, dunque, non nascono per caso, ma appartengono al modo di essere di una Banca che opera da quasi 150 anni e che ha mantenuto immutati nel tempo sia i propri valori di riferimento, sia un profondo radicamento territoriale”.“Il diritto alla salute – dichiara il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena Paolo Cavicchioli –dipende dalla capacità delle strutture, pubbliche e private, di innovare metodi e strumentazioni per la cura delle malattie. Sono le nuove tecnologie in campo medico a garantire, in buona parte, la qualità delle prestazioni e l’efficienza del sistema sanitario. E’ per questo motivo che la Fondazione ha voluto contribuire all’acquisizione di un’attrezzatura che consente alla struttura complessa di oculistica del Policlinico di Modena di mantenere una posizione di eccellenza nell’ambito dei servizi sanitari regionali e nazionali”.
La cataratta è l’intervento chirurgico più frequente al mondo. Solo in Italia ogni anno se ne eseguono 550.000 e si prevede un aumento del numero di procedure eseguite per l’allungamento dell’aspettativa di vita della popolazione. In una provincia come quella di Modena circa 161.000 persone hanno un’età superiore ai 65 anni e di queste si stima che circa 30.000 presentino una cataratta clinicamente rilevante. Presso la Struttura Complessa di Oculistica del Policlinico di Modena vengono eseguiti 2.000 interventi di cataratta ogni anno. In questi anni sono aumentati i casi complessi di cataratta e le aspettative di recupero funzionale da parte dei pazienti al fine di mantenere un’adeguata qualità di vita. I brillanti risultati della moderna neonatologia determinano anche un aumento di cataratte congenite, di solito associate a quadri sindromici, ai quali attualmente si riesce ad offrire un’ottima aspettativa di vita e che vanno trattate precocemente per assicurare uno sviluppo corretto del bambino.
La chirurgia della cataratta con laser a femtosecondi è caratterizzata dalla riduzione dell’energia impiegata per la frammentazione del cristallino rispetto alla metodica tradizionale offrendo una minore invasività ed un minore traumatismo sulle strutture oculari soprattutto nel caso di occhi con patologie complesse: cataratte congenite o traumatiche, glaucoma, pazienti diabetici. L’estrema precisione di questa moderna tecnologia offre l’opportunità di eseguire incisioni corneali e sul cristallino (capsulotomia e scolpitura) di qualità superiore e con elevata ripetibilità e sicurezza rispetto alla tecnica manuale. Il laser a femtosecondi acquisito al Policlinico è dotato di una tomografia(OCT) del segmento anteriore integrato che consente al chirurgo l’analisi di tutte le strutture anatomiche per programmare con elevata precisione l’emissione di energia laser. Lo strumento è dotato di un cono di emissione degli impulsi che viene posizionato direttamente a contatto con la superficie oculare attraverso un meccanismo che immobilizza l’occhio e consente al laser di agire. “Il femtolaser permette di programmare l’incisione della capsula anteriore come forma, diametro e centratura con un’accuratezza e precisione superiore rispetto alla tecnica manuale offrendo un miglior posizionamento della lente intraoculare. La frammentazione della cataratta riduce l’utilizzo di ultrasuoni e agevola la fase di aspirazione delle masse con un maggior rispetto delle strutture oculari”. Conclude Cavallini.
L’esecuzione automatizzata delle incisioni corneali, della capsulotomia e della nucleo frammentazione, che sono tra gli step chirurgici più complessi della chirurgia della cataratta, rappresenta un reale vantaggio nell’esecuzione della chirurgia della cataratta da parte di giovani chirurghi. “L’utilizzo del laser a femtosecondi nella chirurgia della cataratta ha anche importanti ricadute sulla didattica – conferma con soddisfazione il Presidente della Facoltà di Medicina e Chirurgia, prof. Giovanni Pellacani - perché la guida computerizzata permette di seguire in equipe l’intervento e, quindi riduce la curva di apprendimento per chirurghi in training. Come Facoltà, quindi, siamo felicissimi di questa nuova acquisizione che rafforza l’offerta didattica ai nostri studenti”.