In questi giorni sta girando su whatsapp un messaggio nel quale si chiede di donare sangue di gruppo A negativo per una bambina ricoverata nel reparto di pediatria del Policlinico. L’AVIS e il Policlinico voglio rassicurare l’opinione pubblica sul fatto che questa è falsa. Non c’è, al momento, alcuna emergenza riguardo al gruppo citato nel messaggio. L’AVIS di Modena ha cercato di telefonare al numero telefonico indicato che risulta essere inesistente. “Come ben sanno i dirigenti, i volontari e i donatori Avis non sono queste le nostre modalità di comunicazione. Si tratta quindi dell’ennesima bufala di pessimo gusto. Ricordiamo che la programmazione della raccolta è finalizzata a garantire per tempo la disponibilità di sangue necessaria ad evitare emergenze e che comunque la nostra associazione è sempre pronta a mobilitarsi qualora il servizio di Medicina Trasfusionale ci segnalasse necessità specifiche. Ma certamente non attraverso Whatsapp”. Commenta il dottor Maurizio Pirazzoli , Presidente dell’AVIS Provinciale.
“La regione Emilia Romagna - commenta il dottor Giovanni Battista Ceccherelli , direttore del Centro Trasfusionale del Policlinico - tramite il centro regionale sangue ha diffuso delleprocedure ben precise a cui attenersi in caso di carenza di sangue di un determinato gruppo. Tali procedure prevedono che sia il Servizio trasfusionale competente per territorio a rivolgersi al centro regionale Sangue che provvederà a reperire e a inviare al centro in sofferenza le unità di sangue compatibili. In alternativa, se la necessità di un certo gruppo sanguigno è differibile nelle 24 ore, il Centro Trasfusionale del Policlinico contatta l’AVIS provinciale che provvede a invitare i propri donatori compatibili a recarsi a donare quanto prima. Insomma, nel caso ci fossa carenza la struttura pubblica ha canali ben definiti a cui rivolgersi, non certo una chat o un social network”.
“Rassicuriamo i dirigenti – precisa il dottor Maurizio Pirazzoli - i volontari e i nostri 30.000 donatori che la nostra associazione, come sempre, è pronta a mobilitarsi qualora il Servizio di Medicina Trasfusionale ci segnalasse necessità specifiche. E la nostra mobilitazione avviene tramite le AVIS comunali, contattando direttamene e personalmente i generosi donatori, che costituiscono un immenso patrimonio di salute e solidarietà”. Contatto personale ed individuale, non certo catene. Servizio Trasfusionale ed AVIS operano congiuntamente – conclude il dottor Giovanni Battista Ceccherelli – una approfondita programmazione della raccolta proprio per garantire per tempo la disponibilità di sangue necessaria ad evitare emergenze”.