Grazie al PDTA il paziente riceve i trattamenti più efficaci, più sicuri, nei tempi e nei luoghi adatti per curare nel miglior modo possibile la sua malattia, con un’attenzione particolare non solo agli aspetti clinici ma anche a quelli relazionali e comunicativi.
Il tumoremaschile più frequente, che corrisponde al 18.5 per cento dei casidi tumori maschili, è quello della prostata, con circa 41.000 nuovicasianno. È seguito dal tumore al polmone, con 29.800 circa nuovi casi(14,3 per cento circa dei tumori maschili), dal tumore alcolon-retto (con 26.800 casi, il 12,9 per cento dei tumori negli uomini) equello alla vescica (con all’incirca 23.700 nuovi casi, l’11,4 percento circa dei tumori maschili). Nontrascurabile anche la familiarità del tumore alla prostata: il rischio di ammalarsi è pari al doppioper chi ha un parente consanguineo (padre, fratello eccetera) con la malattiarispetto a chi non ha nessun caso in famiglia. Anche la presenza dimutazioni genetiche (BRCA1 e BRCA2), già coinvoltenell'insorgenza di tumori femminili o della Sindrome di Lynch (tumoredel colon ereditario) possono aumentare il rischio di neoplasia prostatica. La sopravvivenza dei pazienti con carcinoma prostatico, non considerando la mortalitàper altre cause, è attualmente attestata al 91% a 5 anni dalla diagnosi, in costante e sensibile crescita. Ilprincipale fattore correlato a questa tendenza temporale è datodall’anticipazione diagnostica della malattia grazie al dosaggio ematico di unaproteina chiamata PSA (marker tumorale per la prostata).
Non menoimportanti sono i fattori di rischio per la malattia prostatica legati allostile di vita: dieta ricca di grassi saturi, obesità, mancanza di eserciziofisico sono solo alcune delle caratteristiche e delle abitudini insane semprepiù diffuse nei paesi industrializzati.
I Sintomi
Il tumoredella prostata ha origine dalle cellule presenti all'interno dellaghiandola prostatica, che cominciano a crescere in manieraincontrollata. La prostata è presente solo negli uomini, è posizionatasotto al pavimento della vescica e davanti al retto; produce parte del liquidoseminale rilasciato durante l'eiaculazione. In condizioni normali ha ledimensioni di una piccola castagna, ma con il passare degli anni o a causa dialcune patologie può ingrossarsi fino a dare disturbi soprattutto di tipo urinario.La prostata è molto sensibile all'azione degli ormoni, in particolare di quellimaschili, come il testosterone, che ne influenzano la crescita. Nelle fasiiniziali il tumore della prostata è asintomatico. Viene diagnosticato inseguito alla visita urologica, che comporta in genere esplorazione rettale econtrollo del PSA con un prelievo del sangue.Quando la massatumorale cresce darà l’avvio a sintomi urinari: difficoltà adiniziare il getto o bisogno di urinare spesso, dolore quando si urina, sanguenelle urine o nello sperma, sensazione di non riuscire a svuotare completamentela vescica. Questi sintomi sono però anche frequenti in pazienti con patologiebenigne prostatiche (IPB iperplasia prostatica benigna); in ogni caso è utilerivolgersi al proprio medico di famiglia o allo specialista urologo che sarà ingrado di decidere il da farsi.
Gli esami che servono per fare diagnosi
La diagnosi di tumore prostatico avviene, nelle fasi asintomatiche, poiché il rialzo del PSA porta il paziente dal medico di famiglia e/o dallo Specialista allertato dal valore fuori dai limiti (
Come accedere
La valutazione e la presa in carico
Possono aver accesso al percorsodiagnostico terapeutico oncologico per patologia prostatica i pazienti condiagnosi istologica accertata. Al momento della consegna dell’esameistologico da parte del professionista, il paziente viene edotto circa ipossibili percorsi di trattamento. Tali proposte vengono suggerite in base allaclasse di rischio, alla stadiazione della malattia, all’aspettativa di vita ealle comorbilità presenti.
La documentazione di ogni singolopaziente (esame istologico, esami di stadiazione, anamnesi) viene portata indiscussione collegiale. Il team multidisciplinare viene reso edotto dellapotenziale proposta terapeutica del professionista curante;il team multidisciplinare ha la possibilità di proporre eventuali integrazioni/suggerimenti al percorso proposto.Al termine della discussione, viene redattoun verbale su piattaforma informaticaed il paziente sarà affidato al professionista di competenza (urologo,radioterapista, oncologo).
In casi particolarmentecomplessi o qualora vi fosse richiesta del singolo della discussione delleopzioni terapeutiche in presenza degli specialisti, il paziente saràpersonalmente convocato per sostenere un colloquio alla presenza contemporaneadi tutti gli specialisti interessati dalla proposta in modo da elaborare unadecisione congiunta e condivisa con il paziente del successivo percorsoterapeutico.Al PDTA possono aver accesso anche pazienti che hanno eseguitoesami istologici ed accertamentipresso altri Centri e che sono stati in seguitoinviati ai singoliprofessionisti coinvolti nel PDTA: ancheper questi pazienti si procede con le modalità sopra descritte.
E’ disponibile una caselladi posta elettronica dedicata al PDTA (Case Manager) ad esclusivo utilizzo peri colleghi MMG e del Territorio per informazioni o richieste di discussione perun loro assistito affetto da Tumore Prostatico (e-mail: PDTAprostata@aou.mo.it)Oltre ai pazienti in primavalutazione, al PDTA afferiranno tutti i casi con ripresa biochimica dimalattia che saranno rilevati negli ambulatori di Urologia, Oncologia oRadioterapia.
I diversi trattimenti terapeutici
Il programma terapeutico viene formulatotenendo conto non solo delle caratteristiche istologiche e dello stadio dellaneoplasia, ma considerando anche le caratteristiche del paziente (età,condizioni generali, presenza di copatologie, aspettativa di vita, etc.). In alcuni casi, soprattutto per pazientianziani o con altre malattie gravi, si può scegliere di non attuare alcun tipodi terapia e "aspettare": è quello che gli anglosassonichiamano watchful waiting, una "vigile attesa" che nonprevede trattamenti sino alla comparsa di sintomi.
La scelta della miglioreterapia (sorveglianza attiva, chirurgica, radioterapica e/o terapia sistemicaormonale/chemioterapica) è fruttodi una proposta fatta da professionista curantecomunque valutata in sede collegiale, che coinvolge tutti gli specialisti e che si svolge durante il meetingmultidisciplinare settimanale. Poichéil paziente non è presenteal meeting, la proposta viene con esso discussadurante una visita successiva con lo specialista che si occuperà del trattamento deciso.
Tali terapie possono essere eseguitein modo esclusivo o variamente combinate tra loro, a seconda dello stadio dellamalattia e delle caratteristiche del paziente.
I servizi a supporto
Supporto Geriatrico: Ai pazienti con età superiore a 70anni viene proposto dagli oncologi il test G8 per valutare la presenza difragilità. Tutti i pazienti con G8
Una strada che continua
Una voltaconcluso il percorso terapeutico iniziale (chirurgico-medico-radioterapico),viene stabilita la fase dei successivi controlli (follow-up) che è difondamentale importanza per il potenziale rischio di recidive della malattianeoplastica e che verrà gradualmente dilazionato nel tempo in caso di successoterapeutico. Il follow-up si pone i seguenti obiettivi: fornire consulenza esupporto ai pazienti, sovraintendere i trattamenti adiuvantiin atto ed i relativipotenziali effetti collaterali. Il controllo della malattiasostanzialmente consiste nel monitoraggio del PSA e visita specialistica con cadenze indicate dallospecialista e avrà differenze a seconda della classe di rischio del paziente.Potranno essere necessaria anche esami di imaging o di medicina nucleareper una corretta stadiazione in casodi ripresa biochimica di malattia.I pazienti post-chirurgici conproblematiche funzionali (incontinenza-impotenza) che necessitano dirisoluzione chirurgica verranno presi in carico dal territorio; lariabilitazione del pavimento pelvico, la riabilitazione andrologica comprese leterapie locali con onde d’urto verranno invece eseguite presso i Poliambulatoridella Urologia – AOU di Modena.
Un aiuto importante
In alcuni dei Reparti in cuisono degenti i pazienti del PDTA operano i volontari dell’AVO (AssociazioneVolontari Ospedalieri). Essi offrono compagnia e sostegno psicologico alpaziente, oltre ad aiutarlo in alcune delle comuni attività quotidiane chepossono essere rese difficoltose dalla condizione di sofferenza o allettamento(come alimentarsi da soli o camminare da soli).
Presso il COM operano inoltre i volontari dellaSezione di Modena della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori (LILT).
I pazienti possono contattare direttamente iServizi di Volontariato ai seguenti recapiti:
- AVO: c/o Ospedale Estense, viale VittorioVeneto Tel. Segreteria: 059/436097 (Mar 16.30 – 18.30, Gio10-12)
- LILT: c/o COM, piano terra, Largo del Pozzo 71.Tel: 059374217.
Esiste anche unaassociazione dedicata: Progetto Europa Uomo Italia che è unaassociazione per i diritti alla prevenzione e alla cura del tumore dellaprostata (https://www.europauomo.it/). Europa Uomo Italia è un’associazionedi liberi cittadini nata nel 2003 per difendere il diritto degli uomini adessere informati sul tumore della prostata e sulla sua prevenzione.