Azienda Ospedaliera-Universitaria di Modena
 
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L'Umanizzazione come elemento di cura: 3° evento aperto a tutti

Sabato 23 novembre 2024, Aula Magna Unimore

 
L'Umanizzazione come elemento di cura: 3° evento aperto a tutti

L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena invita la cittadinanza al terzo evento L’Umanizzazione come elemento di cura organizzato per sabato 23 novembre 2024 presso l’Aula Magna del centro Didattico del Policlinico di Modena dalle ore 9,30 alle 12,30.

L'evento sarà trasmesso in diretta streaming sul canale You tube dell'AOU di Modena https://www.youtube.com/AOUModena 

All’evento – che è ad accesso libero – verranno presentati i nuovi progetti di umanizzazione delle cure dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria che hanno lo scopo di rendere i percorsi assistenziali orientati quanto più possibile alla persona, ai suoi familiari e ai suoi cari, grazie al determinante contributo anche del volontariato. Verrà anche presentato un resoconto dei progetti già avviati, presentati negli incontri di gennaio e aprile scorso. All’evento parteciperanno anche due ospiti di grande importanza: il Direttore Generale dell’AOU Senese, prof. Antonio Barretta, il Direttore Generale dell’Azienda USL4 Liguria, dottor Paolo Petralia.

Il protocollo di Firenze del 13 novembre scorso   

Il 13 novembre scorso a Firenze, alla Stazione Leopolda, durante il Forum Sistema Salute 2024 è stato firmato un protocollo tra l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena, l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese e l’ASL4 Liguria, per interagire fattivamente sul tema dell’umanizzazione delle cure, attraverso l’organizzazione di eventi congiunti e di costanti confronti tra le varie iniziative introdotte dalle tre realtà sanitarie. 

A firmare l’accordo il professor Antonio Barretta, direttore generale dell’Aou Senese, il dottor Claudio Vagnini, direttore generale dell’AOU di Modena e il dottor Paolo Petralia, direttore generale dell’ASL4 Liguria.   

Le tre Aziende si pongono così come capofila di un percorso che vuole intercettare un bisogno latente: umanizzare le cure. Un progetto che è aperto a tutte le strutture sanitarie che vogliono aderire. L’accordo di collaborazione ha l’obiettivo di condividere ed esportare le migliori buone pratiche già esistenti di percorsi di umanizzazione delle cure in termini di interventi in ambienti di vita, interventi di tipo formativo per gli operatori, supporto alle associazioni e al volontariato. Il protocollo sarà presentato in Senato il 27 novembre per sollecitare i Ministeri della Salute e dell’Università e della ricerca a porre l’attenzione ai temi dell’umanizzazione delle cure, e sarà affrontato in un grande convegno dedicato che si terrà l’11 febbraio 2025, per la ogni Giornata mondiale del malato e del paziente.

 
Broccoli, Vagnini, Maletti, Doronzo
Broccoli, Vagnini, Maletti, Doronzo

Al termine del primo evento rivolto alla cittadinanza sul tema dell’umanizzazione delle cure, ci siamo presi un impegno nei confronti della nostra comunità: proseguire nell’adozione di questa politica aziendale rendicontando alla popolazione i risultati di volta in volta raggiunti. – ha commentato il dottor Claudio Vagnini, Direttore Generale dell’AOU di Modena – abbiamo, quindi, organizzato questa terza giornata, al fine di condividere con i nostri pazienti e i loro cari il nostro senso di rispetto e responsabilità nei loro confronti. Stiamo disegnando, infatti, una visione audace per il futuro della sanità, una visione che ponga al centro la persona con la sua esperienza di malattia e i suoi vissuti avvalendoci della partecipazione attiva dei pazienti, dei loro familiari e delle Associazioni che li rappresentano, nella convinzione che favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte relative ai percorsi di cura permetta di conoscere altri bisogni delle persone assistite, e, di conseguenza, di costruire un sistema in cui l’attenzione ai bisogni più intimi delle persone possa conciliarsi perfettamente con la necessità di assicurare un elevato livello di qualità delle cure”.
 
“La Pet Therapy con i bambini, la danza con le donne o la stimolazione sensoriale per ridurre l’ansia, così come fare prevenzione avvicinando la popolazione maschile nei palazzetti dello sport, in polisportiva o allo stadio: sono tutti modi concreti per rendere più efficaci e umani i percorsi di cura. Per di più con il contributo prezioso dei volontari e soggetti della società civile, che contribuisce ad abbattere il confine tra sani e malati e lo stigma della malattia. Questo vuol dire umanizzare le cure: un obiettivo importante, quanto imprescindibile, che vede impegnate le aziende sanitarie modenesi. E che oggi vede il coinvolgimento anche di aziende sanitarie di altre regioni in un percorso virtuoso che arricchisce tutti” – Ha precisato  la vicesindaca Francesca Maletti assessora a Sanità e servizi, Salute, Prevenzione e sani stili di vita.
 
Questo evento rivolto alla cittadinanza è un’occasione per presentare il modello di tre Aziende Sanitarie impegnate ad attuare interventi di umanizzazione delle cure e di sviluppo del benessere organizzativo con il duplice obiettivo di migliorare  significativamente sia l’aspetto umano della cura sia il benessere complessivo di tutti gli attori coinvolti nel sistema sociosanitario.  – ha affermato il Direttore Amministrativo dell’AOU di Modena, Avv. Lorenzo Broccoli, sottolineando l’importanza della firma del protocollo - Si tratta della prima sperimentazione in Italia che vede un accordo innovativo tra tre Aziende su queste due tematiche”.
 
Attuare interventi di umanizzazione in ambito sanitario significa lavorare trasversalmente, coinvolgendo aspetti strutturali, organizzativi e relazionali dell’assistenza – ha dichiarato la Referente dell’Umanizzazione delle Cure dell’AOU di Modena, Dott.ssa Ilenia Doronzoper questo motivo i sette nuovi progetti, che verranno presentati alla cittadinanza, ampliano lo sguardo delle azioni aziendali fino ad ora messe in campo. Si introduce, ad esempio, l’attenzione sull’ambiente ospedaliero consapevoli che attraverso la qualità progettuale degli spazi, è possibile creare ospedali più sicuri e meno stressanti, in grado di promuovere la guarigione dei nostri pazienti pediatrici ed essere luoghi di lavoro più gradevoli per il personale. In generale, si apre una riflessione sull’importanza di creare benessere nei percorsi sanitari non solo per i pazienti e i loro familiari ma anche per i medici e gli operatori sanitari. Si sottolinea la necessità di sviluppare una cultura di salute e prevenzione partecipata e collaborativa. Infine, vengono affrontate problematiche psicosociali associate a diverse malattie.”

 

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Il programma completo


I nuovi progetti


  1. Tracce di Frida – il corpo resiliente (Responsabile: Dott.ssa Angela Bertani, Gastroenterologia e Dott.ssa Gilda Sandri, Reumatologia). Progetto rivolto alle donne con Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI) sottoposte ad intervento di chirurgia addominale maggiore, associate a Spondiloartriti assiali o periferiche afferenti all’Ambulatorio Multidisciplinare delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali ed Articolari della AOU di Modena, si propone di valutare il ruolo benefico della danza sulla sintomatologia addominale ed articolare, sullo stress secondario alla patologia e sulla percezione dell’immagine corporea conseguente, avendo come scopo quello di migliorare la qualità di vita. Il laboratorio vuole essere un’occasione di incontro con il proprio corpo attraverso il movimento danzato come pratica creativa di sperimentazione, consapevolezza e gioco al di fuori degli schemi razionali del linguaggio verbale e in stretto contatto con una percezione sensibile ed espressiva di sé. È stata scelta l’artista Frida Kahlo, in particolare il suo lavoro sull’autoritratto, come riferimento poetico e ispirazione del processo creativo.  Il progetto è svolto in collaborazione con Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, primo Centro Coreografico Nazionale istituito in Italia nel 2022 per riconoscimento del Ministero della Cultura.
  2. RiCOMincio da me in Azzurro (Responsabile: Dott. Roberto Sabbatini, Oncologia). Avvicinarsi, attraverso diverse forme di comunicazione, alla popolazione maschile nei luoghi in cui tradizionalmente si incontrano come le polisportive, gli stadi di calcio, i palazzetti dello sport e gli orti comunali con l’obiettivo di promuovere la salute dell’uomo, sensibilizzando la popolazione maschile sull’importanza di ascoltarsi e di non minimizzare i sintomi. Il progetto si avvale della collaborazione dell’Associazioni Angela Serra e di ANCESCAO – Associazione Nazionale Centri Sociali Comitati Anziani.
  3. Super Michy – Percorso cure palliative perinatali (Responsabile: Dott.ssa Emma Bertucci, Ostetricia e Ginecologia). Le cure Palliative Perinatali (CPPn) sono un modello di assistenza perinatale integrato e multispecialistico, dedicato a feti o neonati con patologie per le quali è prevedibile un’aspettativa di vita limitata. Se la diagnosi viene fatta in epoca prenatale, la coppia incontrerà un’equipe multidisciplinare costituita da Ginecologi Ostetriche, Neonatologi, Psicologi, Genetisti. In tale occasione verrà effettuata una chiara comunicazione della diagnosi, della prognosi ed un adeguato counseling. Intraprendendo la scelta del percorso di cure palliative perinatali la famiglia viene presa in carico e l’approccio non si concentra solo sugli aspetti sanitari, ma tiene conto anche del benessere psicologico, sociale e spirituale del bambino e della famiglia. Bisogna garantire una nascita dolce, che faccia vivere alla famiglia un momento intimo, che possa creare legami e ricordi tangibili pensando anche al confort care comprensiva di contenimento, contatto pelle a pelle, calore, idratazione e trattamento del dolore. In questo è impegnata tutta l’equipe.
  4. Coloriamo la radiologia dei bambini (Prof. Pietro Torricelli, Direttore Radiologia e Dott. Claudio Morandi, Radiologia). Questo progetto ha l'obiettivo di umanizzare gli ambienti ospedalieri del Policlinico di Modena attraverso la decorazione dei reparti con opere artistiche originali. Questo intervento mira a rendere  meno  traumatico il percorso di cura per i piccoli pazienti e a creare un ambiente accogliente anche per gli adulti migliorando così l'esperienza ospedaliera e favorendo una maggiore serenità. Si tratta di immergere i pazienti in una nuova realtà. Ogni installazione artistica è unica e originale, appositamente studiata da Team Enjoy per rispondere a specifiche esigenze emotive, stimolando sensazioni di tranquillità, distrazione e rilassamento. Questo progetto prevede di intervenire sulle aree diagnostiche che vengono utilizzate anche dai bambini rendendo le procedure diagnostiche meno traumatizzanti per i piccoli e più tranquillizzanti per i genitori che spesso collaborano attivamente. L’iniziativa è stata sostenuta da Team Enjoy, grazie anche alla raccolta fondi organizzata da Conad Nord-Ovest.
  5. Cure palliative Geriatria (Dott.ssa Caterina Rontauroli, Geriatria). Le cure palliative sono un approccio che ha come obiettivo non la guarigione dalla malattia quanto la cura del malato: il suo benessere e quello della sua famiglia. L'utilizzo della  stimolazione sensoriale in questo ambito, in particolare nelle persone con demenza in fase avanzata, ci permetterà di migliorare la qualità di vita di paziente e caregiver attraverso il miglioramento della comunicazione, la riduzione dell'ansia e dei disturbi del comportamento, fornendo stimoli ai cinque sensi che superano il linguaggio verbale e permettono di riorganizzare il rapporto con il mondo esterno e di comprenderlo, superando le barriere della malattia. L’iniziativa è stata sostenuta da Rotary Castelvetro di Modena - Terra dei Rangoni.
  6. PET THERAPY nel Dipartimento – Materno Infantile (Responsabile: Dott.ssa Anna Rita Di Biase, Pediatria). La malattia e la degenza presso un reparto ospedaliero rappresentano un periodo di grande vulnerabilità per il bambino e l'adolescente. Al fine di favorire l'accettazione di tale periodo vengono adottati, nei reparti di pediatria, una serie di interventi non farmacologici, quali lo spazio giochi, i volontari, giocattoli a disposizione. Numerosi studi hanno dimostrato che interventi sul piccolo paziente con animali vivi, riducono lo stato di stress ed ansia associati alla malattia e all'ospedalizzazione. Gli animali, adeguatamente addestrati, verrebbero condotti nei vari reparti una volta alla settimana accompagnati dagli educatori cinofili e dal veterinario rispettando le misure igienico ambientali richieste dal protocollo ministeriale. Il progetto sarà rivolto ai pazienti pediatrici afferenti alla Pediatria, alla Chirurgia Pediatrica e alla Pediatria ad indirizzo Oncoematologico. Il progetto si propone di valutare i benefici dati dalla relazione con gli animali (i cani) in pazienti con patologie croniche o in attesa di interventi che possano rappresentare motivo di ansia e stress per il bambino e la famiglia. L’iniziativa è stata sostenuta da Rotary Castelvetro di Modena - Terra dei Rangoni.
  7. Chi cura riceve cura (Responsabile del progetto: Loretta Casolari, Responsabile servizio di sorveglianza sanitaria e promozione della salute dei lavoratori) Il pensiero va spesso ai pazienti, ma in prima linea ci sono sempre loro, gli stessi per la prima, la seconda e tutte le ondate pandemiche, gli stessi anche dopo la pandemia: i sanitari e più in generale tutti i professionisti, le persone che lavorano negli ospedali. Perché è proprio questo di cui parliamo: di persone. Sono loro che danno vita all’ospedale e senza di loro l’ospedale sarebbe una scatola vuota. Conoscere l’ospedale come “comunità” fatta di persone significa sapere che comprende donne (in maggioranza) e uomini, giovani e meno giovani da proteggere e dei quali aver cura: tutelare, promuovere, mantenere la salute e il benessere di ambienti di lavoro complessi come gli ospedali ha effetto direttamente anche sulle condizioni, la qualità e l’affidabilità delle cure e più in generale di tutte le prestazioni sanitarie per i cittadini, i pazienti che si rivolgono a noi. Nel luglio 2024 un progetto di ricerca-intervento condotto insieme agli operatori e al Dipartimento di Economia Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio Emilia, nell’area dell’emergenza-urgenza che è risultata un’area caratterizzata da una importante fragilità, forte pressione, l’incertezza, il numero sempre maggiore di aggressioni, ha portato a realizzare, direttamente all’interno degli spazi del Pronto Soccorso, un laboratorio dedicato al benessere dei professionisti
 
 
 
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