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Screening del Carcinoma anale: acquisita una nuova apparecchiatura grazie alla donazione dell’imprenditore Franco Iorio

In Italia esistono solo dieci apparecchiature di questo genere

Claudio Vagnini, Micaela Piccoli, Margherita DiGaetano, Franco Iorio
Claudio Vagnini, Micaela Piccoli, Margherita DiGaetano, Franco Iorio

Grazie alla generosità di Franco Iorio,imprenditore che si occupa di edilizia e di elettronica – l’Ospedale Civile di Baggiovara può contare su una nuova nuova apparecchiatura diagnostica per la diagnosi precoce del carcinoma anale. Si tratta di una delle dieci apparecchiature di questo genere in Italia. Uno dei principali fattori di rischio di questa patologia, infatti, è l’infezione da papilloma virus. Il Centro di Proctologia dell’AOU di Modena, Chirurgia Generale, d’Urgenza e Nuove Tecnologie dell’Ospedale Civile (diretta dalla dottoressa Micaela Piccoli) collabora con il Centro delle Malattie Socialmente Trasmissibili delle Malattie Infettive del Policlinico (diretta dalla prof.ssa Cristina Mussini).

Il carcinoma anale è una neoplasia maligna che nella popolazione generale ha una bassa incidenza, rappresentando il 2-4% di tutti i tumori gastro-intestinali. Al contrario, in soggetti ad alto rischio, il carcinoma dell'ano può manifestarsi con una frequenza cento volte superiore rispetto alla popolazione normale. I pazienti più esposti a tale patologia neoplastica sono: i soggetti colpiti da HIV, omosessuali, e le donne con anamnesi positiva per carcinomi o lesioni precancerosie della cervice uterina, vulva e vagina. Il carcinoma anale, in questi casi, è sostenuto e dipendente dalla infezione di alcuni ceppi di papilloma virus (HPV). La diagnosi della malattia nelle sue fasi più precoci e soprattutto curabili con tassi di successo oltre il 95%, a mezzo di trattamenti mininvasivi, presenta un bassissimo impatto clinico e costi estremamente inferiori alla diagnostica o chirurgia tradizionale

Nel novembre del 2022 – ha ricordato il Direttore Generale dell’AOU di Modena, Claudio Vagnini il dottor Iorio ha donato alla nostra chirurgia due colonne laparoscopiche, oggi ha assistiamo alla consegna di un fondamentale strumento diagnostico. Di fronte alla sensibilità dimostrata dallo staff della C.P.C. in questi anni dobbiamo anzitutto dire grazie. Siamo orgogliosi di essere ritenuti meritevoli della fiducia di un’importante realtà del nostro territorio che ci consente di mantenere aggiornato il livello della nostra dotazione tecnologica, che è ormai un alleato imprescindibile per la sanità.”

 
Il donatore Franco Iorio
Il donatore Franco Iorio

Questa donazione è un gesto di sensibilità verso chi soffre, un gesto di attenzione per i pazienti e i sanitari che sono impegnati tutti i giorni nell’offrire le cure migliori” – ha spiegato Franco Iorio.

"Lo screening anale prevede due momenti principali - spiega Giancarlo Abati, chirurgo della Chirurgia Generale d'Urgenza e Nuove Tecnologie dell'Ospedale Civile di Baggiovara - "il tampone anale, ossia la ricerca mediante PCR della presenza del papilloma virus a livello del canale anale, e l'indagine visiva per la ricerca delle lesioni precancerose tramite anoscopia ad alta risoluzione. Queste attività sono già eseguite da anni presso il nostro centro Proctologico, dove lavoro insieme al dott. Ivan Gentile e al dott. Gianmaria Casoni Pattacini, utilizzando uno strumento di diagnostica avanzata, la THD Proctostation. La Proctologia di Baggiovara, infatti, agisce in stretta collaborazione con il centro dedicato alle malattie sessualmente trasmesse dell'UOC di Malattie Infettive, diretta dalla professoressa Mussini”.

Da anni lo screening del carcinoma anale per la diagnosi precoce è una delle priorità della nostra struttura, l’arrivo di questo nuovo strumento permetterà di ampliare la popolazione da sottoporre periodicamente a questa manovra e di effettuare tutto il percorso presso l’AOU Policlinico. Naturalmente va ricordato come il modo migliore per prevenire i tumori HPV correlati sia di vaccinare bambini o adolescenti” – conferma la dottoressa Margherita Digaetano, delle Malattie Infettive.

Grazie alla donazione il centro di Proctologia dispone di nuove apparecchiature più sofisticate e performanti: anzitutto la nuova THD HR Station, più evoluta rispetto alla macchina di precedente generazione, più compatta e in grado di fornire video e immagini in alta risoluzione del canale anale, dotata di PC touchscreen all-in-one e un software dedicato; l’acquisizione delle immagini avviene tramite il THD Light-Scope Procto HRA, un proctoscopio  HRA monouso con fonte luminosa LED integrata, che elimina la necessità di sistemi di illuminazione esterni. L'anoscopio dedicato presenta ampie finestre operative e permette l'esecuzione, in visione magnificata diretta, di biopsie o di ablazioni delle aree di sospetta o certa displasia.

La vera novità – afferma la dottoressa Micaela Piccoli, Direttore della Chirurgia Generale, d’Urgenza e Nuove Tecnologie – è rappresentata dall’arrivo della THD Laser Station che permette, contestualmente alla diagnosi, anche il trattamento immediato ed ambulatoriale delle lesioni precancerose. La macchina, connessa al manipolo monouso THD HRA Laser, consente la focalizzazione di un fascio laser all'interno dell'anoscopio chirurgico monouso permettendo così, una volta ottenuta la diagnosi, di procedere immediatamente al contestuale trattamento delle lesioni riscontrate e specificatamente sulle lesioni precancerose indotte da HPV. Il trattamento laser risulta mininvasivo e radicale”.

L'esame HRA con THD HR Station dura in media 5-10 minuti, anche in caso di esecuzione di biopsie, può arrivare a 20-30 minuti in caso di esecuzione di trattamenti ablativi. Il paziente, trattato ambulatorialmente, non necessita di alcuna ospedalizzazione né accesso alle sale operatorie. La HRA è riconosciuta essere lo standard of care nello screening e trattamento in pazienti ad alto rischio. “Centri proctologici e, soprattutto, dipartimenti di malattie infettive dedicati alle malattie sessualmente trasmesse ed alla gestione dei pazienti HIV non possono ad oggi prescindere da una corretta e strutturata attività di screening del carcinoma anale che includa, nei tempi e modi ritenuti più opportuni ed in accordo con l’attuale letteratura scientifica, l'esecuzione del tampone anale e la successiva HRA” conclude la dott.ssa Micaela Piccoli.

 
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