L’obiettivo è ambizioso: acquistare un costoso ecografo per consentire screening e diagnosi sempre più precoci per le pazienti ginecologiche tumorali seguite dalla struttura complessa di Ginecologia ed Ostetricia del Policlinico. Questa è la nuova sfida che Modena Commerciale Aiutiamoci si è posta e che oggi, martedì 3 settembre, ha lanciato presentando in una conferenza stampa il progetto EVA in tandem con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena.
I sostenitori e i volontari Modena Commerciale Aiutiamoci, grazie alla regia di Sheila Chiusolo, da sempre attivi per sostenere la sanità ospedaliera della città, hanno attivato una raccolta di premi, oggetti buoni che andranno ad alimentare una lotteria benefica di raccolta fondi da bandire nell’ambito di una serata di gala in programma sabato 30 novembre presso il salone dei ricevimenti della Florim Gallery di Fiorano Modenese. A presentare l’evento sarà, come accaduto in passato, lo showman Andrea Barbi. Chiunque desiderasse partecipare donando oggetti o buoni o volesse partecipare alla cena di gala del 30 novembre può scrivere a segreteria@modenaiutiamoci.it.
Il progetto EVA rilancia anche una collaborazione tra Modena Commerciale Aiutiamoci e l’Associazione Triton: dopo la positiva esperienza di Sea Therapy con gli ex pazienti della Oncoematologia Pediatrica della scorsa primavera nella Triton Cup lungo l’arcipelago toscano. L’intenzione infatti è quella di allargare il target permettendo anche alle pazienti ginecologiche tumorali di vivere esperienze di vita e di salute in barca a vela.
«Stiamo già ricevendo richieste di prenotazione – spiega Sheila Chiusolo – segno che questo evento è ormai un appuntamento consolidato e atteso da tutti i nostri sostenitori. Abbiamo raggiunto importanti risultati negli ultimi anni, ultimo tra questi l’acquisto di nuovi moduli parametrici da destinare alla Pediatria del Policlinico, consegnati lo scorso luglio. Non dimentichiamo anche la donazione, lo scorso anno, di un sistema per radiografia su campione organico e inorganico per la Chirurgia Oncologica Senologica, resa possibile grazie alla collaborazione con l’associazione “Il Cesto di Ciliege”. Vogliamo centrare anche questo risultato: crediamo nella sanità pubblica e insieme possiamo farcela anche questa volta».
«La necessità di dotarsi di strumenti di ultima generazione – conclude il Professor La Marca – è dettata dal fatto che la tecnologia su cui si basa l’ecografia, ha visto negli ultimi anni, un sensibile miglioramento. Sia le componenti tecniche che il software che permette l’ottenimento dell’immagine ecografica hanno raggiunto un livello di performance mai visto in precedenza. Con queste premesse, e considerata anche la bassa invasività e la sicurezza degli ultrasuoni, la tecnica ecografica si pone come strategia di prima scelta nello screening e nel follow up delle pazienti con tumore ginecologico. Con gli ecografi moderni, di certo più performanti del passato, siamo in grado di identificare lesioni endometriali (la mucosa dell’utero) ed ovariche quando queste sono ancora ad uno stadio molto precoce, con i conseguenti logici vantaggi per quel che riguarda poi il percorso terapeutico».
«Questo progetto rappresenta un passo importante verso l'obiettivo di migliorare l'umanizzazione delle cure nelle nostre strutture – chiosa il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Dott. Claudio Vagnini - dotarci di strumenti più avanzati e rapidi, come il nuovo ecografo, ci consentirà di offrire alle nostre pazienti diagnosi più precoci e precise, migliorando l'intero percorso terapeutico. Ringraziamo 'Modena Commerciale Aiutiamoci' e tutti i sostenitori per il loro impegno a favore della sanità pubblica».
Presso la struttura complessa di Ginecologia ed Ostetricia del Policlinico di Modena, diretta dal Professor Antonio La Marca, vengono seguite pazienti affette da patologie tumorali ginecologiche ed, in collaborazione con specialisti della altre discipline, anche le pazienti in follow up per tumore mammario. Tra i tumori ginecologici, quello dell’endometrio (la mucosa interna dell'utero, ndr) costituisce il più frequente nei Paesi sviluppati. In Italia si contano circa 83mila nuovi casi ogni anno: la fascia di età più colpita è quella tra i 65 e i 75 anni. Ci sono fattori che predispongono all’insorgenza di questo tumore quali l’obesità, non avere avuto figli, il diabete, l’infertilità associata all’ovaio policistico e l’uso prolungato di tamoxifene, un farmaco utilizzato per la cura del tumore alla mammella. I sintomi principali del tumore dell’endometrio possono manifestarsi con anomalie del ciclo mestruale e, soprattutto, sanguinamenti vaginali che si verificano dopo la menopausa. Il sanguinamento uterino anomalo, quindi al di fuori del ciclo mestruale o in menopausa, è il primo campanello d'allarme che dovrebbe portare ad una indagine celere e approfondita. Nella fase diagnostica, assumono rilevante importanza tecniche quali l'isteroscopia e l'ecografia che permettono la visualizzazione più o meno diretta della mucosa endometriale permettendone poi l'esame istologico, che resta l'esame diagnostico dirimente.
«Per quanto concerne le pazienti affette da tumore mammario – spiega il Professor Antonio La Marca - l'attenzione della nostra Unità Operativa Complessa è rivolta alla sorveglianza non solo dell'endometrio ma anche delle ovaie. La sorveglianza dell'endometrio è cruciale per coloro che assumono il Tamoxifene, noto per i potenziali effetti negativi sulla mucosa endometriale, in particolar modo per l’iperplasia che ne può derivare dal suo utilizzo. Per quel che riguarda le ovaie, la sorveglianza delle gonadi è necessaria perché le ovaie possono essere sede di ripresa della malattia. Inoltre, è da considerare che una quota significativa di pazienti affette da tumore mammario è portatrice di mutazioni del gene BRCA1-BRCA2, il cui ruolo è associato all'incremento dell'incidenza del tumore ovarico».
La sorveglianza di queste pazienti avviene mediante i metodi diagnostici strumentali già citati quali l'ecografia e l'isteroscopia:
«Presso i nostri ambulatori di ginecologia – prosegue La Marca - si effettua un numero elevatissimo di isteroscopie ed ecografie all'anno, mirate alla diagnosi precoce di tumore endometriale nelle pazienti sintomatiche e alla sorveglianza di pazienti affette da tumore mammario o portatrici di mutazioni del gene BRCA. Il numero delle pazienti seguite ogni anno è in graduale aumento: questo è in parte legato ad una maggiore attenzione da parte dell'utenza, per cui le pazienti che hanno dei sanguinamenti anomali in menopausa si allertano di più rispetto al passato e si rivolgono quindi più precocemente a visite specialistiche e dall'altro è dovuto all'incremento dei tassi di esecuzione dei test genetici che quindi porta ad un aumento del numero di pazienti identificate come portatrici e che devono quindi essere seguite nei nostri ambulatori».