L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, con le Strutture di Reumatologia e di Malattie dell’Apparato Respiratorio inizia il percorso di Pet Therapy Relazionale Integrata attraverso un progetto dal titolo “Respira-MO – Insieme agli animali”, rivolto ai pazienti affetti da Sclerosi Sistemica con interstiziopatia polmonare e ai pazienti affetti da Fibrosi Polmonare Idiopatica (IPF). Lo scopo del progetto sarà quello di valutare i diversi benefici dati dalla relazione con gli animali in pazienti cronici, complessi con difficoltà respiratorie. I percorsi previsti sono tre: all’interno del Day Hospital di Reumatologia, all’interno dell’aula didattica terzo piano COM e, con la bella stagione, auspichiamo anche nell’area del parco del Policlinico.
Il progetto durerà sino a giugno del 2024 e mira a valutare l’efficacia dell’approccio nel migliorare la condizione generale di benessere psico-fisico dei pazienti con un miglioramento anche dei parametri, sia soggettivi che oggettivi, quali ad esempio il dolore, la dispnea ovvero la difficoltà respiratoria, la frequenza respiratoria, la frequenza cardiaca e la espansibilità toracica. Verranno, inoltre, misurate la risposta allo stress, l’astenia e la qualità della vita percepita dai pazienti. La Pet Therapy relazionale Integrata cercherà di favorire la partecipazione sociale e di fornire delle tecniche di rilassamento per accettare meglio i tempi delle terapie da eseguire in ospedale. Il progetto Respira-MO è stato realizzato grazie ad un finanziamento erogato dopo procedura di gara pubblica dell’azienda Boehringer Ingelheim.
“Al centro c’è la salute delle persone – ha sottolineato il Vice-Sindaco del Comune di Modena Gianpietro Cavazza – ed è giusto che la sanità pubblica sperimenti e utilizzi le migliori pratiche mediche. È necessario lavorare per evitare una riduzione della spesa sanitaria rispetto al Pil, come purtroppo è prospettato dalle scelte del Governo, ed evitare la fuga verso il privato del personale sanitario”.
“Questo progetto – commenta il Direttore Generale dell’AOU di Modena Claudio Vagnini – si inserisce all’interno della politica aziendale dell’umanizzazione delle cure. L’AOU di Modena, è, infatti, da tempo impegnata a lavorare per una sanità incentrata non solo sulla presa in carico della patologia ma soprattutto sul progetto di vita del paziente. Il cuore di questa visione rimarca l’importanza di una sanità capace di sperimentare nuovi approcci per affrontare la sofferenza della persona nella sua complessità. L’avvio della Pet Therapy Relazionale Integrata è un progetto d’umanizzazione delle cure che si avvera, un obiettivo importante che ci rende orgogliosi in quanto permette di intervenire con il paziente sia a livello affettivo-relazione che a livello psicomotorio, facendo perno sulla leva motivazionale veicolata, in questo caso, dal cane e rendendoci consapevoli che la cura passi per la relazione.”
“Sia per i pazienti con fibrosi polmonare sia per quelli con sclerosi sistemica abbiamo in corso importanti progetti innovativi pet terapie geniche, sviluppate anche con il prof. Massimo Dominici dell’Oncologia, tra i massimi esperti del settore. È importante unire questi percorsi clinici fortemente innovativi a interventi come quello di oggi che puntano alla socializzazione di questi pazienti e li aiutano a godere di influenze positive che non possono che aiutarli a reagire al meglio alle terapie. Desidero quindi ringraziare la prof. Giuggioli e il prof. Clini, oltre a tutta la Direzione dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria per aver costruito questo progetto davvero innovativo.” Ha aggiunto il Presidente della Facoltà di Medicina e Chirurgia, prof. Giorgio De Santis.
“Gli effetti benefici della Pet Therapy riportati in letteratura, sono soprattutto nei bambini e negli anziani che sono i primi destinatari di molte delle attività di terapie assistite con animali (AAA). Studi più recenti evidenziano un beneficio anche nei pazienti con ictus cerebrale, Alzheimer, epilessia, fibromialgia e artrite – ha aggiunto la prof.ssa Dilia Giuggioli, Direttore Reumatologia dell’AOU di Modena – con risultati promettenti sulla diminuzione del dolore, del malessere e della depressione e al contrario un aumento del livello di energia e di benessere. Nell’ambito del percorso di Umanizzazione promosso nella nostra AOU di Modena, ci siamo proposti di eseguire un programma di Pet Therapy, dedicato a malati rari, come quelli affetti da sclerosi sistemica. I pazienti affetti da questa malattia, oltre ad un coinvolgimento della cute presentano una fibrosi degli organi interni fra questi il polmone, che determina la “mancanza d’aria”. Un progetto pilota che tende ad accompagnare il paziente nel suo percorso con la malattia, con un’attenzione non solo al “corpo” ma anche agli aspetti dell’anima”, cercando di cogliere appieno il vero significato del” prendersi cura della persona”.
“I pazienti con fibrosi polmonare idiopatica – precisa il prof. Enrico Clini, Direttore Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’AOU di Modena e docente UNIMORE - nelle fasi avanzate di malattia possono avere disabilità e forti limiti nelle attività quotidiane. Questa malattia, inoltre, ha un impatto rilevante su emotività e qualità della vita. La PET Therapy può essere utile a migliorare i loro sintomi e l’efficacia delle nostre azioni terapeutiche con un importante influsso positivo sulla qualità della vita.”
Gli animali coinvolti sono cani certificati di proprietà condotti dall’équipe multidisciplinare esperta in Interventi Assistiti dagli Animali della Cooperativa sociale LUNEnuove, tutti monitorati rispetto alle loro condizioni di salute sia fisica che comportamentale, dal medico veterinario esperto in Interventi Assistiti dell’équipe, in collaborazione con gli educatori cinofili, che ne certifica l’idoneità. Questo è un progetto innovativo inquanto unisce i benefici della relazione con gli animali alle tecniche di Mindfulness. “Grazie all’esperienza della nostra équipe specializzate in IAA verrà utilizzato un approccio denominato ‘Pet Therapy Relazionale Integrata®’, presentata presso l’Istituto Superiore di Sanità nel 2008 che prevede l’integrazione delle IAA con l’approccio di consapevolezza della Mindfulness, in particolare un modello specifico di Mindfulness, strettamente connesso alla Natura e agli Animali, denominato “Mindfulness Compassion Ambientale” (tecniche di respirazione e postura, unite a pratiche di consapevolezza integrate alla relazione con Animali e Natura), che valorizzando la connessione corpo mente e potrebbero rappresentare un’efficace strumento per agire sulla sofferenza psicofisica della persona in modo autentico, complesso e integrato. Il team operativo è inoltre composto da coadiutori del cane, referenti d’intervento e responsabili di progetto, con regolare iscrizione all’albo nazionale degli Operatori in IAA del Ministro della Salute (digitalpet). Inoltre, per questo specifico progetto si sono coinvolti operatori con una formazione specifica, come psicologi, psicoterapeuti, etologi e istruttori di mindfulness” ha spiegato Daniela Grenzi Psicoterapeuta, vicepresidente della Cooperativa Sociale LUNEnuove.
Ai pazienti che decidono di aderire al progetto verranno proposte attività d’interazione con l’animale, principalmente osservazione, accudimento e coccole, integrate ad esercizi mirati di mindfulness, come pratiche di respirazione e consapevolezza del corpo. Il progetto prevede in tutto 45 incontri di 1 ora e 15 minuti con il coinvolgimento di 2 operatori e 1 cane. “I malati reumatici devono convivere con la cronicità, e in alcuni casi, come per chi è affetto da una malattia rara quale è la Sclerosi Sistemica, ci si dovrà recare nei centri cura per le terapie ospedaliere. Ambiente condiviso con altri malati, ma spesso non condiviso dal punto di vista relazionale. Non è infrequente, infatti, che durante le terapie ci si riversi sullo schermo del proprio cellulare o si ascolti musica con le cuffiette, isolandosi. Avere la possibilità di migliorare la relazione con gli altri, grazie all’introduzione degli animali dedicati alla Pet Therapy Relazionale integrata è un grande passo in avanti verso l’umanizzazione delle cure”, afferma Daniele Conti, direttore di AMRER che sostiene il progetto Respira-Mo.
La Sclerosi Sistemica (SSc)
La Sclerosi Sistemica (SSc) è una malattia rara, complessa, ad andamento progressivo e impegno multiorgano complicata nella maggioranza dei casi dalla presenza di fibrosi del polmone. L’impegno polmonare porta ad un quadro di interstiziopatia che l’accomuna a malattie di interesse pneumologico come la fibrosi polmonare idiopatica (IPF). Ad oggi non esiste una terapia “definita” per il trattamento della SSc, né per l’impegno polmonare correlato. Un significativo miglioramento per lo stato di salute dei nostri pazienti e della loro qualità di vita deve essere ottenuto tramite l’accesso precoce dei pazienti a strutture dedicate con alta specializzazione ed elevata esperienza e con un approccio multi e interdisciplinare, cercando di intervenire sull’intero vissuto del paziente, una chiara e sicura via nel suo “jouney” con la sclerosi sistemica come cerca di essere la Scleroderma Unit del
Policlinico di Modena, centro di riferimento regionale e europeo ( ERN-Reconnet). La Scleroderma Unit del Policlinico di Modena segue oltre 400 pazienti affetti da questa malattia.
Fibrosi Polmonare Idiopatica
La IPF è una malattia cronica e progressiva che colpisce l'interstizio polmonare - ovvero le pareti gli alveoli - e conduce allo sviluppo di cicatrici che irrigidiscono i polmoni impedendone una normale espansione e funzione. Anche se alcuni farmaci hanno dimostrato di rallentarne la progressione, non esiste al momento una terapia efficace e la prognosi rimane scarsa. Il centro di Malattie Rare del Polmone (MaRP) del Policlinico di Modena segue oltre 200 pazienti affetti da questa malattia.