La Cardiologia dell’Ospedale Civile di Baggiovara, diretta dal dottor Stefano Tondi ha partecipato allo studio FIRE promosso
dall’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara presentato al Congresso dell’Esc 2023 (Società europea di cardiologia) che si è tenuto tra la fine di agosto e i primi di settembre. Lo studio è stato pubblicato sul New England Journal of Medicine del 26 agosto 2023 e ha cercato di individuare l’approccio più efficace all’infarto nella persona anziana. Dell’Emilia - Romagna hanno partecipato
anche Rimini e Ravenna. Ci sono poi altri centri in tutta Italia. La Cardiologia di Baggiovara ha aderito con l’arruolamento di 30 pazienti.
“Il nostro studio– spiega il dottor Stefano Tondi – mira a valutare se sia sufficiente, nell’infarto nella persona anziana, rivascolarizzare la coronaria colpevole dell’evento acuto oppure se sia meglio agire su tutte le coronarie che mostrano occlusioni. Di solito, infatti, nelle persone anziane il quadro è quello di pi coronarie problematiche ma la situazione clinica del paziente ci porta a dover soppesare con attenzione costi e benefici. Grande importanza era la popolazione scelta che comprendeva solo pazienti con età superiore ai 75 anni, spesso esclusi dai trial clinici e sui quali vi è carenza di dati. I primi risultati riguardano il primo anno ma il follow-up proseguirà per 5 anni”.
Lo studio ha coinvolto 1.445 pazienti con un’età media di 80 anni. 528 pazienti (36,5%) erano donne e 509 (35,2%). I dati raccolti permetteranno di ottimizzare il trattamento di una fascia della popolazione molto numerosa ma meno coinvolta nei trial clinici che di solito si concentrano su fasce d’età più giovani. I pazienti più anziani, infatti, presentano spesso delle fragilità importanti ed è fondamentale esporli al rischio di ulteriori trattamenti invasivi solo se ci si aspetta un potenziale beneficio. I risultati dello studio ci guidano in tal senso e consentiranno alla Cardiologia di Baggiovara, che già risulta tra i primi centri in Italia per infarti trattati, di offrire cure sempre più personalizzate alle esigenze del singolo paziente.
“Tra i pazienti di età pari o superiore a 75 anni con infarto miocardico e malattia multivasale – ha aggiunto il dottor Marco Ruozzi, dirigente medico della Cardiologia dell’Ospedlae Civile tra i firmatari dell’articolo - coloro che sono stati sottoposti a rivascolarizzazione completa guidata dalla fisiologia avevano un rischio inferiore di un composito di morte, infarto miocardico, ictus o rivascolarizzazione guidata dall’ischemia a 1 anno rispetto a coloro che hanno ricevuto la lesione colpevole. Il nostro studio, quindi, sembra incoraggiare una rivascolarizzazione completa ed in particolare guidata dalla fisiologia coronarica".