Il Servizio di Emergenza Territoriale 118 della provincia di Modena si classifica ORO nei primi sei mesi del 2022 quanto a qualità del percorso pre-ospedaliero per la presa in carico dell’ictus ischemico acuto, mentre la Stroke unit di Baggiovara riceve il medesimo premio per il percorso intra-ospedaliero.
La consegna dei due riconoscimenti d’eccellenza è avvenuta lunedì 6 marzo presso la sede modenese del 118 in via Emilia, alla presenza di Geminiano Bandiera, Direttore del Dipartimento interaziendale di Emergenza-Urgenza e dei professionisti dell’emergenza territoriale rappresentati dal responsabile medico del 118 Marcello Baraldi, e di Guido Bigliardi, Responsabile della Stroke Unit di Baggiovara. Ad assegnare i premi alle strutture che si distinguono particolarmente per i risultati nel percorso di assistenza allo stroke è l’Associazione Angels (www.angels-initiative.com) che ha chiesto al SET 118 della Provincia di Modena di partecipare alla seconda edizione del progetto MonitorIctus, programma di osservazione del percorso ictus territoriale.
FOTO: fra le rappresentanti dell’Associazione Angels, sono collocati, da sinistra: Guido Bigliardi, Geminiano Bandiera, Marcello Baraldi, Matteo Nicolini
Il programma prevede il monitoraggio dei pazienti durante diversi trimestri l’anno, per un totale di 4 trimestri (detti “quarters”). Lo scopo del progetto è quello di ottenere una fotografia a livello provinciale del percorso stroke a livello pre-ospedaliero sottolineandone i punti di forza e le criticità. Sono state così inserite le informazioni relative ai pazienti identificati come possibili ictus e i loro esiti. Grazie alla collaborazione del dottor Matteo Nicolini, medico del 118 di Modena, nella compilazione dei dati il SET si è classificato come ORO nel primo semestre 2022 e il programma di monitoraggio proseguirà anche nei prossimi mesi ai fini di un costante miglioramento degli standard qualitativi.
La stessa cosa è avvenuta per i pazienti trattati in PS e Stroke unit a Baggiovara nell’ambito del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale dedicato. Fondamentale per la vita del paziente, infatti, è anche il secondo step, il percorso intra-ospedaliero, che si attiva sin dal primissimo ingresso del paziente in PS, per una presa in carico che è immediata al fine di ridurre ogni tempo di latenza.
“Come per tutte le patologie tempo dipendenti e, mi permetto di aggiungere, per tutti i percorsi di emergenza urgenza, è il lavoro di squadra che fa la differenza – dichiara Geminiano Bandiera, Direttore del Dipartimento interaziendale di Emergenza-Urgenza –. Gli ottimi risultati raggiunti nell’ambito della gestione dello stroke sono esattamente il frutto di un grande lavoro di squadra che coinvolge da sempre tutto il Dipartimento Interaziendale di Emergenza Urgenza nelle sue articolazioni di Emergenza preospedaliera e di Pronto Soccorso, sia Spoke che Hub. Dipartimento che collabora strettamente con i colleghi Neurologi in un continuum che non può e non deve avere delle deflessioni”.
“La partecipazione a questa iniziativa e la relativa lettura dei dati ci ha permesso di confermare come il percorso ictus pre-ospedaliero a Modena sia ben rodato grazie alla professionalità e l’impegno dei nostri operatori – aggiunte Marcello Baraldi, responsabile medico del 118 – ma per arrivare a questi ottimi risultati c’è bisogno anche di aumentare la consapevolezza nei nostri cittadini: riconoscere precocemente i sintormi e una chiamata tempestiva possono davvero salvare la vita”.
“La neurologia di tutta Modena è sempre stata molto sensibile al trattamento della patologia ischemica, fin dalle prime terapie di riperfusione approvate ormai 18 anni fa – commenta Guido Bigliardi, responsabile della Stroke Unit dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena –. Sensibilità significa creare percorsi virtuosi che hanno come obiettivo di portare sempre più pazienti al trattamento, se ne hanno le indicazioni e quindi poter arrivare a migliorare la loro condizione. C’è un percorso aziendale che viene periodicamente aggiornato ma soprattutto ci sono misure del risultato, come l’autonomia dei pazienti a tre mesi dal trattamento che per noi a Modena sono assolutamente soddisfacenti, con due terzi dei pazienti ritornati a una completa autonomia”.
NELLA FOTO NELL'AREA ROSSI DEL PS DI BAGGIOVARA:
Da sinistra il dottor Marcello Baraldi, il dottor Guido Bigliardi, la dottoressa Chiara Gilioli (PS Baggiovara)
“Time is brain”: intervento tempestivo per il trattamento dell’ictus ischemico
L’ictus ischemico acuto è una malattia cerebrovascolare acuta causata dall’improvvisa ostruzione (da parte di un trombo o di un embolo) di un vaso del circolo cerebrale. È una di quelle patologie chiamate “tempo-dipendenti”: richiede un’attivazione immediata del sistema del soccorso, prima si interviene e più cellule cerebrali si possono salvare (“il tempo è cervello”), consentendo una migliore ripresa dall’ictus. La massima efficacia dei trattamenti di riperfusione si ottiene se vengono intrapresi entro 4.5-6 ore dall’esordio dei sintomi.
Il primo filtro è la chiamata al 118, qui l’infermiere della Centrale operative pone le domande necessarie per una prima identificazione della patologia in atto; l’ambulanza viene inviata a casa del paziente ed i sanitari, una volta confermato il sospetto diagnostico tramite un’indagine più approfondita, possono effettuare un intervento immediato mettendo in atto le prime terapie. Tramite linea telefonica dedicata avviene subito il contatto con il neurologo di guardia presente in stroke-unit per verificare se attivare il “codice stroke” che consente di evitare tutti i passaggi dell’accesso tradizionale in PS.
All’arrivo all’Ospedale di Baggiovara, centro di riferimento per il trattamento, il paziente viene collocato direttamente in sala emergenze per la gestione dell’ictus ischemico acuto e preso in carico direttamente dallo specialista che farà il trattamento definitivo. Lo stroke team lavora in maniera coordinata e simultanea per garantire nel minor tempo possibile un’alta performance di trattamento. Come in un pit-stop automobilistico, l’équipe accoglie dunque il paziente fin dal suo arrivo e lo colloca subito nel lettino bilancia che rileva il peso; contemporaneamente vengono collocati gli accessi venosi ed effettuati tutti i prelievi necessari, che vengono processati con urgenza dal laboratorio. Col contributo dell’operatore del 118 il neurologo visita il paziente e il medico di PS raccoglie tutte le informazioni utili al trattamento, mentre si avvia il percorso per la TAC in urgenza, effettuata da un neuroradiologo, che consente la valutazione delle opzioni e, in caso di eleggibilità, avviene il contatto immediato del neurologo con l’infermiera della stroke unit per la preparazione del primo trattamento. Acquisito il consenso, il paziente accede subito al trattamento riperfusivo che viene dunque avviato già in Pronto soccorso, per poi proseguire in ricovero in stroke unit.
I segni classici dello stroke
Secondo i dati del Ministero della Salute in Italia l’ictus è la principale causa di disabilità e la seconda causa di demenza, con perdita di indipendenza nelle attività quotidiane. Nel 35% dei pazienti colpiti da ictus, globalmente considerati, la residua disabilità è grave. L’ictus cerebrale costituisce, pertanto, un’importante problematica a livello di salute pubblica, il cui impatto causa notevoli conseguenze, non solo sulle condizioni cliniche delle persone colpite, ma anche sulle loro famiglie e sui caregiver e comporta un rilevante costo economico e sociale con perdita della produttività individuale. La corretta informazione della popolazione svolge un ruolo fondamentale per favorire la consapevolezza dell’importanza di uno stile di vita corretto per la prevenzione di questa malattia e la riduzione delle sue conseguenze.
In caso di comparsa di sintomi riferibili all’ictus è assolutamente necessario evitare di perdere tempo ed è indispensabile CHIAMARE SUBITO il 118: