Azienda Ospedaliera-Universitaria di Modena
 
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Emicrania, l’AOU di Modena aderisce all’Open Day organizzato da Fondazione Onda per gli ospedali “A misura di donna”.

Evento on-line sui canali social dell’AOU di Modena

 
Simona Guerzoni
Simona Guerzoni

L’Azienda Ospedaliero –  Universitaria di Modena, con la Struttura Semplice Centro Cefalee e Abuso di Farmaci, di cui è Responsabile la Dottoressa Simona Guerzoni aderisce, domani 31 gennaio 2023 all’Open Day sulla Cefalea voluto Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere. Sui canali social dell’Azienda Ospedaliero Universitaria sarà condivisa l’intervista video alla dottoressa Guerzoni che farà il punto sullo stato dell’arte in un’ottica di genere. Gli Ospedali dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena aderiscono al network Bollini rosa. Il Centro Cefalee ha sede al Policlinico di Modena. 

Lo scorso 26 ottobre, il Centro Cefalee dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena è stato uno dei centri italiani premiati da ONDA, Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna e di Genere, per i Percorsi al femminile per l’emicrania. L’Advisory Board dell’iniziativa ha ritenuto opportuno assegnare una targa di riconoscimento da esporre all’interno del Centro, come segno distintivo e di valorizzazione dell’attività presso gli utenti.
 
L’emicrania rappresenta uno dei disordini neurologici a maggiore impatto epidemiologico, economico e sociale – ha spiegato la dottoressa Simona Guerzoni, Responsabile del Centro Cefalee dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena –tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità la considera la prima causa di  disabilità nella fascia della popolazione femminile tra i 35 e i 49 anni. In Italia, l‘emicrania colpisce circa il 12-14% della popolazione, circa 7-8 milioni di persone e colpisce in prevalenza le donne con una proporzione di 3 a 1, tant’è che il 90% di pazienti che accedono al nostro Centro sono di genere femminile. Dobbiamo sempre ricordare che si tratta di una malattia sotto-diagnosticata. Il paziente fatica ad intraprendere i percorsi giusti e nella maggior parte dei casi la patologia, inizialmente, viene gestita in maniera autonoma. Addirittura, noi vediamo pazienti dopo 20 anni di dolore. Il mio consiglio, quindi, è di non aspettare e non sottovalutare i sintomi sin dall’infanzia. I percorsi ci sono, utilizzateli”
 
Focus sull’ emicrania L’ emicrania fa parte del grande capitolo delle cefalee primarie. La prevalenza di questa forma è nettamente superiore alle altre. La diagnosi si basa essenzialmente sull’anamnesi del paziente e sul suo andamento clinico. In particolare, i criteri diagnostici descrivono un dolore localizzato in modo unilaterale al cranio con molteplici sintomi di accompagnamento quali fono-foto-osmofobia, nausea e a volte vomito. Sintomi che precedono gli attacchi e a volte permangono anche dopo, portando quindi il paziente ad avere per molto tempo una disabilità che dura anche dopo la risoluzione dell’attacco stesso. Inoltre, le forme si possono presentare episodiche ma nel tempo possono cronicizzare fino ad avere una frequenza pari o maggiore di 15 gg mese. Diversi sono i trigger che possono far insorgere gli attacchi di emicrania, dalle variazioni ormonali, alle variazioni climatiche, allo stress o al cambio delle stesse abitudini di vita, tenendo conto che alla base la patologia ha una predisposizione familiare altissima.
 
La letteratura stima una prevalenza dell’emicrania pari al 14 per cento della popolazione mondiale, ma se ci si focalizza nel periodo compreso tra pubertà e menopausa, circa il 27 per cento delle donne ne risulta affetto. Nella donna raggiunge il massimo della sua prevalenza nella quarta e quinta decade di vita, quindi nel periodo di maggiore produttività lavorativa e sociale.

 
 
 
 
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