Si chiama HEAL ITALIA la prima filiera nazionale dedicata alla ricerca e all’innovazione nel campo della Medicina di Precisione. L’iniziativa fa parte di uno dei 14 partenariati estesi previsti dal PNRR nell’ambito della Missione 4 Componente 2 “Dalla Ricerca all’Impresa”, con lo scopo di investire in poli di innovazione per rafforzare le filiere della ricerca a livello nazionale e promuovere la loro partecipazione alle catene di valore strategiche europee e globali.
Il progetto HEAL ITALIA – “Health Extended ALliance for Innovative Therapies, Advanced Lab-research, and Integrated Approaches of Precision Medicine”, che ha ricevuto una dotazione di 114,7 milioni di euro, è stato appena presentato all’Università degli Studi di Palermo, in qualità di soggetto proponente, insieme ad altre 11 Università, l’Istituto Superiore di Sanità, 5 Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), 6 aziende e una fondazione di ricerca, e rappresenta la prima rete nazionale di scienziati, tecnologi e giovani ricercatori che, con approccio olistico e multidisciplinare, condividono e sviluppano conoscenze, ricerche e tecnologie innovative al fine di portare il Sistema Sanitario Nazionale nell'era contemporanea della Medicina di Precisione attraverso nuovi metodi, nuovi servizi e, soprattutto, un’importante network di dati clinici a supporto della ricerca traslazionale per diagnosi e terapie avanzate nella lotta al cancro e alle malattie cardiovascolari, metaboliche e rare.
“Si tratta di una eccezionale opportunità di fare rete e di integrare localmente e a livello nazionale nuove tecnologie per diagnosticare e curare – afferma il prof. Massimo Dominici, Ordinario di Oncologia, responsabile scientifico per Unimore e coordinatore nazionale dello Steering Committee di HEAL ITALIA - Questo grazie a nuove strategie per la predizione ed il rilevamento delle malattie che siano auspicabilmente più rapide, precise, precoci e accessibili per le patologie rare, cardiovascolari, metaboliche, lo studio della fertilità ed il cancro. Nel progetto saranno anche sviluppati studi pre-clinici e sperimentazioni cliniche per nuovi approcci terapeutici. Saranno in aggiunta esplorate nuove tecnologie relative allo studio del microbioma, delle vescicole extracellulari, della radiomica al bioprinting fino alla robotica applicata alla chirurgia di precisione oltre che terapie cellulari e geniche. È straordinario che il PNRR abbia fatto emergere tutti questi saperi diffusi in Ateneo e che ora potranno creare in Unimore una massa critica senza precedenti sulla medicina di precisione. Il progetto getta le basi per nuove diagnostiche e terapie in campo medico con auspicabili impatti sulla Sanità locale e, mi auguro, sul fertile tessuto biomedicale della zona”.
Complessivamente, il team di ricerca è composto da 350 ricercatori afferenti ai partner di progetto (Università di Tor Vergata, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Università di Palermo, Sapienza – Università di Roma, Università di Milano Bicocca, Università di Modena e Reggio Emilia, Università Politecnica delle Marche, Università di Pisa, Università di Cagliari, Università di Catania, Università di Foggia, Università di Verona, l’Istituto Superiore di Sanità, Fondazione Toscana Life Sciences, IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Sant’Orsola, Centro di Competenza Nazionale BI-REX, IRCCS Istituto Neurologico Mediterraneo (Neuromed), IRCCS Istituti Fisioterapici Ospedalieri, IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, IRCCS Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, Istituto Oncologico del Mediterraneo, Engineering Ingegneria Informatica, Sordina Iort Technologies, Sanofi CHC, UPMC Italy). Un gruppo di lavoro che verrà ulteriormente potenziato con il reclutamento di più di 100 nuovi ricercatori e formerà più di 100 dottorandi per affrontare la sfida di rispondere ai bisogni di salute delle popolazioni più vulnerabili attraverso l'identificazione di nuovi fenotipi e l’analisi di un ampio e complesso spettro di determinanti ambientali, di stili di vita e genotipici di malattie multi geniche/multifattoriali.
Gli 8 centri operativi del progetto (Spokes) seguono il percorso logico della ricerca
traslazionale e vanno dallo spoke di Holistic Nosology per identificare, classificare e perfezionare i fenotipi delle malattie multifattoriali, a quello di Intelligent Health per la gestione dei dati e lo sviluppo di metodi avanzati, algoritmi e approcci di apprendimento automatico basati su intelligenza artificiale e machine learning per l'integrazione dei dati sanitari, Prediction Models per lo sviluppo di metodi al supporto di diagnosi precoci e prognosi personalizzate, 4D-Precision Diagnostics per una diagnosi "precisa nello spazio e nel tempo" basata su approcci quadridimensionali che integrano biomarcatori clinici e di imaging, Next-Gen Therapeutics per la progettazione e validazione di strategie terapeutiche innovative e personalizzate e Healthy Toolbox di Unimore, per lo sviluppo di dispositivi innovativi per la diagnosi e terapie di precisione.
“Questo spoke - aggiunge il Prof. Carlo Bortolotti, Associato di Chimica Fisica di Unimore e Coordinatore nazionale dello Spoke – è dedicato allo sviluppo di dispositivi destinati alla diagnosi precoce e a supportare terapie innovative sempre più personalizzabili. A questo scopo, Unimore collaborerà con altri nove enti affiliati per realizzare nuovi biosensori, sia elettronici che ottici, per la rilevazione e quantificazione di biomarcatori e nuovi strumenti a supporto della chirurgia di precisione. Inoltre, verranno sviluppati nuovi biomateriali per la medicina rigenerativa e sistemi molecolari su scala nanometrica per il rilascio controllato, anche attivabile da stimoli esterni, di farmaci o di agenti terapeutici non convenzionali”
HEAL ITALIA ha infine due spoke molto clinici su Prevention Strategies per lo sviluppo di strategie di prevenzione e di medicina di genere basate su approcci integrati e su dati biometrici ambientali, di stile di vita e clinici, Clinical Exploitation per la convalida clinica e l’implementazione di approcci innovativi di medicina di precisione predittiva, preventiva, diagnostica e terapeutica, basati su fenotipi molecolari e clinici consolidati o emergenti e su protocolli decisionali guidati dall'intelligenza artificiale.
“È un’opportunità di una portata che non si è mai vista per il sistema italiano della ricerca – afferma Andrea Pace, Presidente della Fondazione Heal Italia - e che bisogna cogliere consapevoli, sin dall’inizio, che le risorse messe in campo dall’Unione europea rappresentano un investimento piuttosto che un finanziamento; una sottile differenza semantica che deve responsabilizzare tutti gli attori in campo. Dobbiamo sempre ricordare che la maggior parte delle risorse a valere sull’intero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha natura di “prestito” e il sistema Paese potrà garantirne la restituzione solo se ciascuna singola azione beneficiaria degli aiuti sarà incentrata sulla qualità e sulla sostenibilità di lungo termine. Abbiamo fatto un grande lavoro di squadra con tutti i soggetti partecipanti, non solo dal punto di vista dell’impostazione scientifica, ma anche condividendo l’impostazione gestionale, superando logiche esclusivamente accademiche o aziendali e prevedendo ruoli di governance equilibrati fra soggetti pubblici e privati per garantire la funzionalità delle scelte. Lo schema di lavoro proposto e condiviso ha previsto l’identificazione di Spoke tematici, interdisciplinari e fortemente interconnessi per sviluppare soluzioni per classi di patologie ad alto impatto sociale come il cancro e le malattie cardiovascolari, metaboliche e rare. Questa sfida richiede una strategia condivisa, coordinata e multisettoriale, basata su una filiera metodologica di ricerca trasversale che includa tutte le fasi, da quelle di prevenzione e screening alla diagnostica avanzata fino alla medicina personalizzata, con la visione a lungo termine di soddisfare il diritto di ogni persona a ricevere in modo omogeneo servizi sanitari efficaci, personalizzati e sostenibili, nel rispetto della privacy e della protezione dei dati, a beneficio dell'intera comunità.”