Il Golf Club di Modena è una bellissima oasi di pace, dove abbiamo incontrato il collega Loris Stradi, amministrativo al Policlinico di Modena e nazionale italiano paralimpico di Golf. “In un certo senso sono rinato al Policlinico” ci dice con un sogghigno mentre indossa con orgoglio la divisa bianca col berretto azzurro e il tricolore sul petto. Lo sfondo è quello del Golf Club di Modena, uno dei più bei centri golfistici del nostro Paese. “La mia storia comincia nel 1995 quando, appena ventinovenne, fui coinvolto in un grave incidente stradale che mi ha causato lesioni multiple, come la rottura del diaframma e varie fratture al femore della gamba sinistra e al volto”. Ci spiega mentre con una mano tiene una mazza e con l’altra giochicchia col tee che serve a reggere la pallina prima del lancio. È appena sceso dal golf cart e sta per farci da Cicerone tra le buche del percorso.
“Quando ho avuto l’incidente mi ero sposato da poco e mia moglie era incinta di nostro figlio. Ricordo la rianimazione che allora si trovava al piano terra del Policlinico, la lunga convalescenza e la riabilitazione a Cervia dove ho scoperto il golf, uno sport che ho cominciato a praticare nel 1998. Avevo forti limitazioni fisiche e psicologiche. Questo sport mi ha consentito di tornare a vivere e mi ha dato grandi soddisfazioni.” Ci spostiamo su una panchina; dietro di noi, il verde degli alberi e dell’erba comincia a tingersi delle sfumature arancio dell’autunno.
“Nel 2000 sono stato assunto dal Policlinico come categoria protetta. Addirittura, per qualche mese ho lavorato nella segreteria della Rianimazione”. Sorride. “Ho continuato a giocare, fino a quando quest’anno ho raggiunto questo traguardo che è stato una grande soddisfazione. Nell’anno della pandemia ho avuto più tempo per informarmi e mi sono imbattuto nella disciplina paralimpica del golf e mi sono avvicinato all’Associazione Italiana Disabili Golfisti, ho partecipato a molte gare nella prima parte della stagione e, grazie ai miei risultati, a luglio sono stato inserito nell’elenco dei Giocatori di Interesse Nazionale.” C’è orgoglio nel suo sguardo, mentre alcune anatre amminano sul prato tagliato di fresco. “Rispetto ad altri sport, il Golf è molto inclusivo perché consente di giocare tutti insieme. Viene, infatti, concesso un vantaggio, o handicap, che va da 0 a 54 colpi che si aggiungono ai 72 previsti dal regolamento. Più il giocatore è bravo, meno vantaggio ha in partenza. Questo consente grande equilibrio. Per questo credo sia importante diffondere le potenzialità di questo sport per favorire l’equità di accesso delle persone con handicap.” Loris si alza dalla panchina. “Vi va di fare due tiri?”.