“Io e la mia amica e collega Maria” – racconta Iole Sacco infermiera della Terapia Intensiva dell’Ospedale Civile dal 2009 – “lo scorso 21 settembre eravamo a far compere in un noto negozio di abbigliamento in centro a Modena quando ci siamo rese conto che una cliente aveva un problema serio. Una donna di sessant’anni, infatti, aveva avuto un malore in un camerino ed era priva di sensi, in arresto cardiaco. Ci siamo qualificate subito come infermiere e abbiamo iniziato le manovre di rianimazione in attesa che arrivasse l’ambulanza, prima manualmente poi con il defibrillatore che ci è stato portato dal vicino ufficio postale”. “Sono stati attimi concitati” – conferma Maria Crapanzano, infermiera della Terapia intensiva dell’Ospedale Civile dal 2006 – “perché ci siamo trovate a operare fuori dal nostro ambiente di lavoro, senza la strumentazione e in ambiente dove serpeggiava il panico. Vi erano clienti che erano paralizzati dalla paura. Per fortuna eravamo insieme, così abbiamo potuto aiutarci. Abbiamo rianimato la signora per 18 minuti, l’arrivo dell’ambulanza è stata una liberazione: quando i colleghi hanno intubato la paziente, abbiamo potuto rilassarci.”
La paziente è stata portata all’Ospedale Civile dove l’equipe di Neurochirurgia diretta dal dottor Giacomo Pavesi l’ha operata per l’aneurisma cerebrale che aveva causato l’arresto cardiaco. Per due settimane è stata poi ricoverata nella Terapia intensiva diretta dalla dottoressa Elisabetta Bertellini che commenta: “Siamo molto orgogliosi del lavoro di iole e Maria. Il loro intervento ha consentito di limitare i danni in attesa dell’ambulanza. Il resto lo ha fatto l’ottimo livello dei professionisti dell’Ospedale Civile, dai medici dal personale dell'equipe del Pronto Soccorso, diretta dal dottor Geminiano Bandiera, ai colleghi neurochirurghi e ai medici della mia equipe che hanno seguito la paziente in sala operatoria e poi durante il periodo di due settimane che ha trascorso in rianimazione qui da noi. Desidero farei complimenti a tutta i miei collaboratori, sia ai medici sia al personale infermieristico”.
Grazie a questo grande lavoro di squadra la paziente è stata poi trasferita in Medicina Interna d’Urgenze e Area Critica dal dottor Giovanni Pinelli per poi iniziare il percorso in Medicina Fisica e Riabilitativa, nella struttura diretta dalla dottoressa Giovanna Fabbri.