Parlano modenese le linee guida sulla 'Prevenzione e gestione del sanguinamento e della trombosi nei pazienti con cirrosi” della Società Europea di Studio del Fegato (EASL), pubblicate lo scorso 15 Marzo, sulla prestigiosa rivista "Journal of Hepatology". Le linee guida - “EASL Clinical Practice Guidelines on prevention and management of bleeding and thrombosis in patients with cirrhosis” - sono il frutto del lavoro di un gruppo internazionale di nove esperti europei coordinati dalla prof.ssa Erica Villa, gastroenterologa e docente UNIMORE, coadiuvati da un Delphi panel di 35 esperti delle varie specialità coinvolte nella gestione dei pazienti con cirrosi. Nel gruppo di esperti era presente anche il dott. Marcello Bianchini, dirigente medico in Gastroenterologia della AOU di Modena, diretta dal prof. Antonio Colecchia, mentre del Delphi panel faceva parte la dott. Lesley de Pietri, primario di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Sassuolo.
L’Università di Modena e Reggio Emilia e l’AOU di Modena si confermano ancora una volta all'avanguardia nello studio delle malattie del fegato, tanto da farsi portavoce internazionale di tali strumenti di ottimizzazione delle cure del paziente. Per la prima volta la Società Europea di Studio Fegato (EASL) ha pubblicato linee guida su questo argomento di grande attualità, per il quale la prof. Villa e la Gastroenterologia dell’AOU di Modena hanno dato un contributo decisivo, coordinando il complesso lavoro del gruppo di esperti e redigendo il testo finale. Le problematiche coagulative nelle epatopatie croniche, infatti, rappresentano una complicazione rilevante che spesso rende difficoltosa la gestione di questi pazienti.
“La Società Europea di Studio fegato – aggiunge la prof.ssa Erica Villa - ha rilevato la necessità di fornire linee guida chiare su un argomento di grande attualità e mi ha affidato il compito di dirigere il team di esperti internazionali con il quale abbiamo lavorato per due anni intensamente e produttivamente per redigere questo documento. Questo lavoro rappresenta il riconoscimento finale del drastico cambio di vedute sull’assetto coagulativo dei pazienti con cirrosi, da soggetti ad elevato rischio emorragico a soggetti predisposti invece alla trombosi, come avevamo indicato fra i primi in uno studio ormai storico, pubblicato 10 anni fa su Gastroenterology, che è alla base di questo fondamentale modifica. A questo studio, fecero poi seguito altri lavori del nostro gruppo, altrettanto importanti pubblicati su Hepatology e su LIver International, sempre indirizzati a dimostrare la sostanziale sicurezza degli interventi terapeutici invasivi (sia chirurgici che endoscopici) indipendentemente dall’assetto coagulativo. Nelle Linee guida sono anche indicati i molti ambiti verso cui è necessario indirizzare la ricerca per riuscire a chiarire i molti punti ancora incerti.” La diffusione di tali problematiche e l’assenza di indicazioni gestionali specifiche sono estremamente impattanti sui casi ambulatoriali ed ospedalieri trattati, tanto da necessitare uno strumento adatto a fornire la best practice sia per i casi di emorragia che per quelli di trombosi.
Di particolare rilevanza l'aspetto riguardante l’utilizzo dei marcatori dello stato coagulativo e la gestione delle trasfusioni di emocomponenti, nonché le indicazioni sulla terapia anticoagulante in caso di trombosi che comprende anche l’utilizzo dei Nuovi anticoagulanti orali (NAO). Non solo in Italia quindi, ma a livello mondiale queste linee guida rappresentano un vero e proprio salto verso una cura puntuale e personalizzata per il paziente con epatopatia cronica. “L’emostasi nelle malattie di fegato - dice il dottor Marcello Bianchini - rappresenta un argomento di grande interesse scientifico e che spesso solleva contraddizioni nella gestione dei pazienti con cirrosi. Le linee guida Europee forniscono in maniera chiara indicazioni nella pratica clinica, puntualizzando inoltre i comportamenti da evitare perché superflui o rischiosi per il paziente.”