Abbiamo incontrato Monica Cagarelli, Responsabile del Servizio Prevenzione della Corruzione e Trasparenza Relazioni Sindacali e coordinamento nell’attuazione delle politiche del personale che ci ha parlato dell’esperienza del lavoro agile e dei suoi sviluppi futuri.
“Si è trattato di una scelta obbligata durante la fase emergenziale, quale misura di contenimento della diffusione del virus Sars-CoV 2 e che noi abbiamo attivato dopo un’attenta mappatura delle attività”. La maggior parte del lavoro agile è stata possibile per le attività prettamente amministrative. Sono stati così autorizzati, fin da inizio 2020 circa 280 smart working, arrivati a 358 a marzo 2021. “Nel complesso esperienza positiva. Raggiunti gli obiettivi, l’Azienda vuole fare tesoro dell’esperienza maturata nel periodo di massima emergenza”.
Già la riforma Madia, nel 2017, aveva disciplinato il lavoro agile e i relativi adempimenti necessari alla sua attuazione. “Adesso è ancora vigente la normativa Madia che disciplina il lavoro agile. Nel frattempo, il DM 8 ottobre 2021 ha previsto il rientro in presenza dei dipendenti pubblici, in considerazione delle condizioni di sicurezza legate al green pass, per ridare un senso di normalità”. Il decreto consente di continuare con l’utilizzo di smart working in presenza di alcune condizioni: non ci siano arretrati, stipula accordo individuale tra il singolo dipendente e il proprio responsabile. La validità di questo contratto è legata all’introduzione nei prossimi contratti collettivi di una nuova disciplina del lavoro agile.
“Nello scorso luglio abbiamo adottato il POLA, sezione della Performance, piano organizzativo del lavoro agile: nuova filosofia manageriale che si fonda sulla restituzione ai lavoratori di flessibilità ed autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una responsabilizzazione sui risultati. Questo documento è stato condiviso con le OO.SS., gli Organismi Paritetici e CUG (complessivi 12 incontri). Tale piano di natura organizzativa non poteva essere, tuttavia, uno strumento sufficiente per la gestione del lavoro agile. Quindi, è stato adottato, nello scorso mese di novembre, il regolamento per lo svolgimento del lavoro agile”. L’Azienda ha predisposto anche un’indagine questionaria rivolta a tutti i dipendenti (anche non in smart), che ha rivelato un livello di soddisfazione di oltre il 90%.
“Adesso abbiamo quindi delle regole che prima non c’erano. E questo è il valore aggiunto”. Ha concluso la dottoressa Cagarelli.
di Gabriele Sorrentino