In riferimento all’articolo pubblicato oggi sulla Gazzetta di Modena dal titolo “Policlinico, accompagnatori al freddo” l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena ritiene necessario precisare ulteriormente la situazione a beneficio di tutti i cittadini.
Come già comunicato ieri alla Gazzetta, l’Azienda precisa che già da due mesi è attiva una stanza coperta, chiusa e riscaldata – e dotata di bagno - posizionata sotto al Pronto Soccorso del Policlinico, con accesso dall’esterno. Una seconda stanza, collocata a fianco della prima, verrà attivata a breve. Le due sale di attesa sono destinate a sostituire la funzione di area di attesa della tendostruttura che verrà smantellata a fine anno. Il personale del triage avanzato, quando invita l’accompagnatore ad attendere fuori, fornisce già indicazioni sul percorso per raggiungere la sala di attesa.
“Non è vero – rimarca il Direttore Generale Claudio Vagnini – che gli accompagnatori devono attendere al freddo perché lo spazio che abbiamo ricavato sotto al Pronto Soccorso è riscaldato e, in estate sarà anche climatizzato. È nello spazio chiuso che i cittadini possono recarsi ad attendere i propri cari, non nel tendone che ovviamente è freddo e aperto. È questa l’indicazione che viene data dal personale. Se un cittadino non riesce a orientarsi, ci spiace, e siamo sempre pronti a migliorare le indicazioni dei percorsi. Non possiamo però accettare che si dica che i cittadini sono costretti ad attendere al freddo”.
Come già comunicato in precedenza, segnaliamo che all’esterno Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile, sono presenti due tendostrutture dotate di lampade riscaldanti a infrarossi per l’attesa degli accompagnatori. Il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile sarà interessato a breve da lavori di ristrutturazione e per questo motivo non è ancora stato possibile ricavare uno spazio chiuso come avvenuto al Policlinico.
“Siamo sempre impegnati a rispondere alle esigenze dei nostri pazienti e dei loro famigliari e capiamo l’esigenza di aspettare il proprio congiunto vicino all’ingresso del Pronto Soccorso – ha concluso Vagnini – purtroppo la pandemia ci ha costretto a rivedere i percorsi di accesso agli ospedali. Siamo obbligati a far attendere fuori gli accompagnatori, e non ci consente di far entrare, salvo eccezioni specifiche, gli accompagnatori. Ci siamo attrezzati da subito per offrire punti di attesa confortevoli nel più breve tempo possibile, non solo al PS ma anche agli altri accessi degli ospedali. È un lavoro in divenire, che siamo impegnati a migliorare costantemente, per venire incontro alle esigenze dei nostri cittadini e i loro accompagnatori”