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Comunicazione in sanità dopo Covid-19, nasce il “modello AOU”, innovativo ed esportabile

Potenziamento della comunicazione interna tra professionisti ed esterna verso la società attraverso corsi di formazione continua, lezioni interattive e simulazioni con giornalisti scientifici e di settore

Comunicazione in sanità dopo Covid-19, nasce il “modello AOU”, innovativo ed esportabile

L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena sperimenta su sé stessa un modello innovativo per potenziare la comunicazione interna (tra professionisti in senso verticale e orizzontale) ed esterna (verso paziente, caregiver, terzo settore e società) all’indomani dell’esperienza Covid-19. È il risultato presentato dai professionisti al convegno che si è tenuto oggi, sabato 23 ottobre, in Aula
Magna al Centro Servizi, su “La comunicazione in sanità. Come spiegare ricerca e assistenza al grande pubblico” alla presenza di 150 persone tra giornalisti e personale medico-sanitario e amministrativo. Il "modello di comunicazione AOU" potrà essere un innovativo modello di partenza, migliorabile, potenziabile ed esportabile.   


 

 
La prima parte dei lavori

Dal simposio è uscita anche la proposta di costituire un Tavolo di Lavoro per scrivere una “Carta deontologica del giornalismo scientifico, medico e sanitario”, che una volta scritta sarà proposta all'attenzione dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, di UNIMORE e dell’AOU di Modena. L’idea alla base è quella di offrire strumenti di lavoro, in nome di un’”alleanza intellettuale” che possa aiutare reciprocamente giornalisti e scienziati a gestire non solo l’emergenza, ma anche la normalità. Si sta, inoltre, pensando in accordo con l’Ateneo, di offrire eventuali seminari nell’ambito dei corsi di insegnamento si Medicina e Chirurgia, oltre che per i corsi di Infermieristica.  Organizzato dal Servizio Formazione, Ricerca e Innovazione dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, in collaborazione col Servizio Comunicazione e Informazione e col patrocinio della Fondazione Ordine dei Giornalisti dell’Emilia -Romagna e dell’Associazione stampa Reggiana Gino Bedeschi, il convegno ha visto intervenire un ampio parterre di relatori.

 
Il Direttore Generale durante i saluti di apertura
Il Direttore Generale durante i saluti di apertura

Dopo i saluti di Claudio Vagnini, Direttore Generale AOU Modena, Carlo Adolfo Porro, Rettore UniMoRe, Giuseppe Adriano Rossi, Presidente Assostampa Reggiana, è intervenuta Alessandra Ferretti, giornalista scientifica AOU Modena,  sul tema “Scienza e media, una convivenza possibile?”, Andrea Cossarizza, di UniMoRe con “La parola è d’argento, il silenzio è d’oro”, Jessica Mandrioli, del Centro SLA di UniMoRe, su “Comunicare patologie neurodegenerative”, Fabrizio Binacchi, direttore RAI Emilia Romagna, su “La comunicazione televisiva dalla deontologia alle fake news”, e Lucio Brugioni, Medicina Interna AOU Modena, su “La comunicazione medica durante il Covid in Area Critica”.

 
La tavola rotonda

Ha concluso l’evento una tavola rotonda moderata dalla dott.ssa Paola Vandelli, del Servizio Formazione e Ricerca AOU Modena, su “L’organizzazione della comunicazione dal punto di vista del management sanitario e degli organi di stampa” con Luca Sircana (Direttore Sanitario AOU Modena), Massimo Dominici (Oncologia AOU Modena), Massimo Girardis (Terapia Intensiva AOU Modena - Policlinico), Elisabetta Bertellini (Terapia Intensiva AOU Modena – Ospedale Civile di Baggiovara), Michele Cassetta (giornalista e medico) e Gabriele Sorrentino (Sevizio Comunicazione e Informazione AOU Modena).

Comunicare la scienza non è semplice e forse bisogna capire fino a che punto siamo disposti come scienziati a comunicare e come opinione pubblica a voler conoscere. I tempi dei media non sono quelli della scienza, e le certezze dei primi spesso non coincidono con lo scetticismo della seconda. Oggi, dal canto loro, agli scienziati venga chiesto di essere efficaci comunicatori pubblici, e come, di fronte ad argomenti urgenti come i vaccini per il Covid-19, si pretenda che essi adeguino la propria mentalità e abbraccino brevità, chiarezza, immediatezza. Imparare e adottare questi principi non è così immediato ed è illuminato se fatto fin dal principio, dai banchi dell’Università.

 
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