Una paziente di 99 anni è stata sottoposta nei giorni scorsi al Policlinico di Modena a un delicato intervento di angioplastica dall'equipe di Cardiologia, diretta dal prof. Giuseppe Boriani, per rimediare a un infarto del miocardio acuto. Il successivo decorso è stato molto favorevole, senza complicanze e la Signora, ora desiderosa di tornare nel proprio domicilio, verrà prossimamente dimessa.
Febbre, affanno di respiro, dolore al petto, segni di infezione polmonare. Questi i sintomi con cui una signora di 99 anni di Castelfranco Emilia è stata portata alcuni giorni fa al Pronto Soccorso del Policlinico di Modena. Di questi tempi, ovviamente la paziente è stata tratta come sospetta di COVID19, scongiurato due giorni dopo dall'esecuzione del tampone. A questo punto, però, la paziente che nella sua storia clinica presenta importanti problemi cardiologici, è stata colta da infarto del miocardio acuto con scompenso cardiaco.
A questo punto, l'equipe cardiologica del Policlinico, diretta dal prof. Giuseppe Boriani , ha dovuto prendere una decisione difficile, che ha coinvolto la paziente, il figlio che la segue con grande premura, il responsabile della Degenza Cardiologica dott Carlo Cappello e il Cardiologo emodinamista dott. Fabio Sgura .
"A fronte dell'evolversi della situazione - ha commentato il prof. Giuseppe Boriani - la coraggiosa decisione è stata di sottoporre la signora a coronarografia e ad angioplastica coronarica in urgenza. Tale procedura è riconosciuta come salvavita nell'infarto acuto ma la sua esecuzione nelle fasce di età prossime ai 100 anni è qualcosa di eccezionale. Nonostante le incognite e i potenziali rischi, a fronte della gravità del quadro, la decisione presa dalla paziente e da suo figlio ha portato all'esecuzione in urgenza di un'angioplastica coronarica con pronto miglioramento del grave quadro di infarto miocardico acuto".
NELLA FOTO. La signora Irma, di 99 anni dopo l'intervento, in redato insieme agli operatori sanitari e al figlio, Claudio, il dottor Carlo Cappello, il dottor Fabio Sgura, il prof. Giuseppe Boriani.