La Chirurgia Oncologica, Epatobiliopancreatica e dei Trapianti di Fegato dell’AOU di Modena conferma nuovamente la sua vocazione alla ricerca e allo sviluppo, segnando una tappa importante nel campo del trapianto di rene. L’equipe – composta da chirurghi vascolari e chirurghi trapiantologi - guidata dal prof. Fabrizio Di Benedetto di UNIMORE ha infatti portato a termine nel novembre scorso un trapianto di rene da donatore vivente con prelievo completamente robotico.
Si è trattato del primo caso condotto con questa tecnologia in Emilia-Romagna, e va ad arricchire l’offerta al territorio all’interno di un programma chirurgico trapiantologico già di primo piano. Una settimana dopo il primo trapianto, ne è stato effettuato un secondo anche in questo caso perfettamente riuscito.
L'utilizzo del robot per il prelievo del rene, assicura una degenza più breve per il donatore, che passa da 7-10 giorni a sole 48 ore. Questo avviene grazie al fatto che il robot consente di ridurre al minimo il taglio e con esso il dolore post operatorio del donatore. L'obiettivo futuro è quello di applicare la tecnologia robotica anche al trapianto di rene.
Questo tipo di procedura coinvolge l'Azienda a tutti i livelli: Oltre alla Chirurgia dei Trapianti (prof. Fabrizio Di Benedetto), la Chirurgia Vascolare (prof. Roberto Silingardi), la Nefrologia (prof. Gianni Cappelli) l'Anestesia e Rianimazione di Baggiovra (dott.ssa Elisabetta Bertellini) e quella del Policlinico (prof. Massimo Girardis), la Radiologia del Policlinico (prof. Pietro Torricelli) e di Baggiovara (dott. Vincenzo Spina), il Servizio Psicologia Ospedaliera (dott.ssa Paola Dondi), la Direzione Sanitaria, e tutto il personale infermieristico dentro e fuori la sala operatoria.
Si può dire che un prelievo e un trapianto d'organi siano un importante test per il funzionamento di un ospedale, che diventa ancora più significativo nel caso di donazione da vivente.