La Stroke Unit dell’Ospedale Civile di Baggiovara è stata riconosciuta come Centro OROnell’ambito del programma ESO-Angels Awards per il 2018 e il 2019. Il 22-24 maggio, a Milano, si è tenuta l’ESO Conference che ha raggruppato esperti da tutto il Vecchio Continente, e non solo. Nel corso della Conference i neurologi dell’AOU di Modena hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento. Angels initiative è un progetto promosso da European Stroke Organization, Italian Stroke Organization e World Stroke Organization, in collaborazione con Boehringer-Ingelheim e Quintiles con l’obiettivo di migliorare lo standard del trattamento dell’ictus ischemico a livello europeo. Il premio certifica l’inserimento della Stroke Unit in network di eccellenza nella cura dell'ictus, all’interno di un progetto che mira ad arruolare 1500 ospedali "stroke-ready" in tutta Europa, diversi dei quali nel nostro Paese. Già a maggio 2018, l’Ospedale Civile aveva ricevuto – unico centro italiano – l'European Stroke Organization (ESO) Angels Awards, che certificava gli alti livelli ottenuti, sia dal punto di vista dell'organizzazione, sia da quello della casistica e dei risultati nell'assistenza ai pazienti con ictus. Il premio del 2018 è stato confermato anche per l’anno 2019, riconoscendo l’ottima qualità del trattamento di questa importante patologia acuta. “Questo riconoscimento – ha commentato con soddisfazione il Direttore Generale dell’AOU di Modena, Dottor Ivan Trenti – gratifica l’impegno e la dedizione di tutto il personale, medico e infermieristico, della Stroke Unit. Si tratta di un riconoscimento internazionale della qualità del lavoro svolto nella nostra Azienda. I nostri cittadini sanno che, nell’ambito dell’ictus ischemico, come in molti altri campi, possono contare sull’efficienza della nostra Sanità. Un riconoscimento che è per tutti noi uno sprone a lavorare per consolidare e migliorare i nostri servizi”. “Gli ospedali di Angels – spiega il Prof. Stefano Meletti, direttore della Neurologia della quale la Stroke Unit fa parte – vengono valutati ogni tre mesi sulla base della casistica e dei risultati clinici. Il nostro reparto ha ottenuto ottimi voti nell’ultimo trimestre del 2018 e nel primo del 2019, ottenendo un riconoscimento che deve essere costantemente verificato e confermato. Una bella sfida, che raccogliamo con orgoglio per il bene dei nostri pazienti che devono sapere di avere a disposizione un percorso che, grazie anche alla collaborazione col territorio, assicura le migliori cure possibili.”
di parametri tra cui spiccano la percentuale di pazienti trattati con i tempi di door to treatmentcioè quelli che intercorrono tra l’arrivo in Pronto Soccorso e il trattamento, che deve essere effettuato prima possibile, trattandosi di una patologia tempo-dipendente. Ancora, viene considerata la percentuale di pazienti trattati rispetto al totale dei pazienti ricoverati con ictus e il numero di pazienti con ictus ricoverati presso la Stroke Unit durante il loro periodo di degenza.
"Le terapie a nostra disposizione - ha spiegato il Dottor Guido Bigliardi, responsabile della Stroke Unit – per la fase acuta dell'ictus ischemico sono essenzialmente tre. La prima è il ricovero in Stroke Unit, un reparto con letti e personale dedicato ai pazienti con ictus. La seconda terapia, disponibile da ormai 15 anni anche in Italia, è la trombolisi endovenosa con rtPA (Alteplase®), un farmaco trombolitico che ha lo scopo di sciogliere il coagulo di sangue nel cervello che causa l'ictus ischemico ostruendo una arteria. Dal 2015 è stata dimostrata l'efficacia anche della terapia endovascolare in caso di occlusione di grossa arteria intracranica. La terapia endovascolare con trombectomia meccanica consiste, attraverso la puntura dell'arteria femorale all'inguine, nel portare un catetere nei vasi arteriosi del collo fino ad avanzare con un microcatetere selettivamente nel vaso occluso cerebrale. Si procede poi al recupero del coagulo ematico (il cosidetto ”trombo”) mediante trombectomia meccanica con l'utilizzo di specifici devices ("stent-retriever") e aspirazione, estraendo il coagulo. Tutte le terapie acute dell'ictus ischemico devono essere somministrate il più precocemente possibile, in particolare la trombolisi con rtPA entro 4,5 ore dall'esordio dei sintomi, riducendo in maniera importante il rischio di morte e disabilità".
Il risultato è frutto di un lavoro multidisciplinare quotidiano in Stroke Unit (medici, infermieri, OSS, fisioterapisti, logopedisti) che parte dall’organizzazione di rete della nostra provincia, che coinvolge il 118, il Dipartimento di Emergenza Urgenza (in particolare il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile), il Dipartimento di Neuroscienze (Neurologia, Neuroradiologia, Neurochirurgia e Riabilitazione) dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena e dell'integrazione con l'AUSL di Modena (Stroke Unit di Carpi e Pavullo), oltre naturalmente ai reparti di Rianimazione.
La Stroke Unit di Modena è da 15 anni una realtà di eccellenza a livello nazionale, presso la quale sono state eseguite più di 1500 trombolisi e quasi 700 trombectomie meccaniche con la collaborazione della Struttura Complessa di Neuroradiologia diretta dal Dottor Stefano Vallone. Ospita frequentemente medici neurologi, infermieri, medici in formazione specialistica provenienti da tutta Italia.
“Il nostro centro – ha concluso Bigliardi - è sempre stato attento al monitoraggio dei propri risultati, con l’obiettivo di migliorarsi e di implementare i trattamenti, sia in termini numerici che di performance, mossi da un concetto chiave: “Time is Brain”. Nell’ictus il fattore tempo è decisivo per il recupero della funzionalità del paziente. L’anno scorso Modena era stato l’unico centro italiano a ricevere un riconoscimento. Quest’anno i centri premiati sono stati una decina, a sottolineare come l’iniziativa stia dando i suoi frutti anche sul nostro territorio nazionale”.