Aria nuova negli Ospedali Modenesi per rilanciare con forza il messaggio educativo“ Smoke free”, cioè Ospedali e Servizi Sanitari senza fumo.
Molte sono le ragioni per la quali l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena rinforza il suo impegno verso il controllo del fumo negli ambienti interni ed esterni dei 2 ospedali.
La prima è corrispondere alle leggi vigenti nel nostro Paese e in particolare alle recenti disposizioni regionali che forniscono le indicazioni operative sull’applicazione della nuova disciplina sul divieto di fumo. L'Azienda ha, quindi, adottato un nuovo regolamento, datato9 febbraio 2019,con cui rinnova il forte impegno nella promozione di politiche antifumo e richiamala collaborazione di tutto il personale nel cambiamento culturale e nella fase applicativa.
La tutela degli ambienti ospedalieri e del benessere di chi li frequenta passa anche attraverso il divieto del fumo e l'uso dei prodotti del tabacco da parte di dipendenti, pazienti e visitatori in tutti gli spazi di proprietà dell’Azienda, sia chiusi che nelle aree aperte immediatamente limitrofe agli accessi ed ai percorsi sanitari.
Per informare e sensibilizzare sull'importanza di smettere di fumare e sui danni provocati dal fumo passivo , l’Azienda promuove, ora, una nuova campagna di comunicazione. Il principale messaggio “Ospedali senza fumo” è divulgato attraverso numerose azioni in corso sia al Policlinico sia all’Ospedale Civile di Baggiovara.
La campagna prevede l’uso di canali e strumenti diversi.Tra questi si citano i nuovi totem posizionati nei luoghi a maggior frequenza di pubblico, negli ingressi, nei Pronto Soccorso, in prossimità degli accessi alle Palazzine che compongono l'Ospedale Policlinico di Modena. L’informazione capillare è assicurata anche dalla presenza di cartelli informativi nei reparti, nei corridoi degli ospedali che avvisano i dipendenti, i pazienti e i visitatori delle novità normative, invitando a collaborare per l'osservanza del divieto che è esteso anche alle sigarette elettroniche. Un ampio spazio è dato all'informazione via web e social media. Da segnalare, infine, il restyling ai cestini raccolta rifiuti, presenti negli i spazi aperti dove ancora è possibile fumare ma che riportano un'ammonizione importante “Spegni qua la tua sigaretta” per proteggere, anche in questo modo, le zone Smoke-Free.
Si tratta, dunque, di messaggi forti rivolti in particolare ai dipendenti che svolgono un importante ruolo di orientamento per i pazienti e la popolazione in generale. Messaggi che intendono mantenere un livello di attenzione adeguato circa l'osservanza del divieto di fumo e le sanzioni previste per chi non lo rispetta , applicando le procedure di vigilanza, di sorveglianza e di accertamento previste dalle norme vigenti e dal recente regolamento.
Questa campagna ha soprattutto un valore educativo in un luogo dove Salute significa anche condivisione del sapere, dello stare insieme in modo civile esano, nel rispetto reciproco.
Maurizia Gherardi Direttore Servizio Comunicazione e Informazione
Le Sanzioni
L’art. 7 del regolamento prevede le seguenti sanzioni amministrative:
·da € 27,50 a € 275,00 , modulate in base ad alcune aggravanti. La misura della sanzione è raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza o in presenza di lattanti o bambini fino a dodici anni di età;
·da € 220,00 a € 2.200,00 ,modulate in base ad alcune aggravanti per i soggetti incaricati dell’obbligo di curare l’osservanza del divieto e irrogare le sanzioni per l’infrazione.
Il Fumo in Italia
Il fumo attivo rimane la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile nel nostro Paese; si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco dalle 70.000 alle 83.000 morti l’anno, con oltre il 25% di questi decessi compreso tra i 35 ed i 65 anni di età. La mortalità e l’incidenza per carcinoma polmonare sono in calo tra gli uomini ma in aumento tra le donne.
Nel 2017, secondo i dati ISTAT, la prevalenza dei fumatori di tabacco tra la popolazione di 14 anni e più è pari al 19,7%. Forti sono le differenze di genere: tra gli uomini i fumatori sono il 24,8 per cento, tra le donne invece il 14,9 per cento. L’abitudine al fumo di tabacco è più diffusa nelle fasce di età giovanili ed adulte. In particolare, tra i maschi la quota più elevata si raggiunge tra i 35 e i 44 anni e si attesta al 35,6%, mentre tra le femmine si raggiunge tra i 45-54 anni (20,4%).
Dai dati del periodo 2014-2017 del sistema di sorveglianza PASSI10, relativi alle persone tra i 18 e i 69 anni, emerge che in Italia, la maggioranza degli adulti non fuma (56,4%) o ha smesso di fumare (17,6%), ma un italiano su 4 è fumatore attivo (26%). Il fumo di sigaretta è più frequente fra le classi socioeconomiche più svantaggiate (meno istruiti e/o con maggiori difficoltà economiche) e negli uomini. Il consumo medio giornaliero è di circa 12 sigarette, tuttavia un quarto dei fumatori ne consuma più di un pacchetto. La variabilità regionale mostra in testa alla classifica delle Regioni con le più alte quote di fumatori alcune del Centro–Sud, come Umbria, Abruzzo, Lazio e Sicilia.
Analizzando il trend dal 2008 si osserva una riduzione significativa della prevalenza dei fumatori in tutto il territorio Italiano (dal 30% al 26%), da Nord a Sud, in tutte le classi di età (in particolare fra i più giovani 18-24enni), in tutte le classi sociali, in particolare nelle classi sociali più agiate ma meno fra le persone economicamente più svantaggiate, per cui si amplia la forbice delle disuguaglianze sociali nel fumo. La quota di ex fumatori cresce all'avanzare dell'età, è maggiore fra le persone senza difficoltà economiche, fra i cittadini italiani rispetto agli stranieri e fra i residenti nelle Regioni settentrionali.