Divertirsi, fare sport, conoscere altri coetanei, stare all'aria aperta, a contatto con la natura ma anche acquistare autonomia. Questo l’obiettivo dei campi scuola per bambini ed adolescenti affetti dal Diabete di tipo 1, organizzati dalla Pediatria del Policlinico di Modena, diretta dal prof. Lorenzo Iughetti. L’iniziativa, giunta ormai alla XXI edizione, quest’anno si tiene a Punta Ala (Grosseto) dal 2 al 9 settembre e ospiterà 28 ragazzi, di età compresa tra i 9 ed i 17 anni vivranno insieme per una settimana in uno stupendo ambiente naturale, fuori dal loro tradizionale contesto familiare. Qui, con la supervisione del team diabetologico del Policlinico, guidato dalla dottoressa Barbara Predieri, impareranno a confrontarsi sulla loro malattia e a viverla nel quotidiano. Il soggiorno è organizzato in collaborazione con l’Associazione Giovani Diabetici (AGD) di Modena. L’iniziativa è sostenuta dalla Regione Emilia – Romagna. COOP Alleanza 3.0 ha donato gli alimenti necessari per la correzione degli episodi di ipoglicemia.
La vita di gruppo stimola l’emulazione , con risultati significativi anche per i più reticenti, che provano, con successo, a farsi da soli l'iniezione d'insulina, regolano la propria terapia insulinica in relazione all'alimentazione ed all'esercizio fisico, eseguono diligentemente e con costanza l'autocontrollo glicemico. Allo stesso tempo, gli operatori hanno modo di rilevare le reazioni e le caratteristiche comportamentali di ciascuno dei ragazzi nei confronti della malattia. La vacanza rassicura anche i genitori sulla capacità del figlio di autogestirsi, e sviluppa nel ragazzo una maggiore sicurezza di sé.
"Tra i ragazzi che hanno frequentato i nostri soggiorni – ricorda la dottoressa Predieri – c’è stata Asia Venturelli, la quattordicenne modenese che ha recentemente attraversato a nuoto lo stretto di Messina. Asia, nel tempo, ha acquisito un'autonomia gestionale tale da permetterle di accettare senza alcuna remora l'invito dell'AGD di Modena a partecipare a questo evento sportivo ideato per sensibilizzare verso il diabete di tipo 1 e sconfiggere ogni paura che ruota intorno a questa malattia, dimostrando che tutto è possibile. Per noi è una grande soddisfazione, umana prima che professionale".
Il diabete di tipo 1 è una malattia cronica di natura autoimmune. Il soggetto che ne è affetto non è più in grado di produrre insulina in quanto le cellule del pancreas, deputate a questa produzione, vengono distrutte a causa di un meccanismo anticorpale specifico. Ne consegue un aumento dei livelli di glucosio nel sangue associato alla comparsa di sintomi clinici specifici quali l'urinare ed il bere più del solito, il cui riconoscimento è importantissimo per una diagnosi precoce della malattia. Il diabete di tipo 1 rappresenta il 5-10% di tutti i casi di diabete, tuttavia costituisce la forma in assoluto più frequente nell’età evolutiva con un’incidenza nella popolazione italiana 0-14 anni pari a circa 13 casi/100.000/anno. Ogni anno, l'Unità Operativa Complessa di Pediatria segue circa 200 soggetti affetti da diabete di tipo 1, tra cui circa 20 nuovi esordi di malattia l’anno.