Successo per il Congresso dei pneumologi che si è svolto Modena dall’8 al 9 giugno, presso la sede del Complesso San Geminiano dell’Università, organizzato dalla Struttura Complessa di Malattie Apparato Respiratorio dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, diretta dal prof. Enrico Clini. Un centinaio i partecipanti provenienti da tutta Italia si sono interrogati sulle principali novità in una disciplina in continua evoluzione: patologie delle vie aeree di grado avanzato, cura e gestione specialistica della insufficienza d’organo, attualità su diagnosi e cura delle pneumopatie diffuse del polmone sono stati gli argomenti dibattuti nel meeting.
“La formula che abbiamo scelto per questo evento – spiega il prof. Enrico Clini - attraverso inviti rivolti a esperti nazionali e internazionali, è stata quella di valorizzare gli aspetti innovativi e l’impatto formativo della nostra disciplina sulle nuove generazioni di specialisti e cultori della materia. Ogni sessione ha dedicato uno spazio specifico per la presentazione di problemi clinici a partire da casi clinici reali, affidando la discussione a gruppi di esperti”.
Tra gli ospiti internazionali del convegno, il prof. Alexandre Demoule dell’Università di Parigi 6 ha tenuto una lettura magistrale sul tema delle disfunzioni diaframmatiche in terapia intensiva. La Struttura Complessa di Malattie Apparato Respiratorio di Modena gestisce ogni anno oltre 600 ricoveri di cui circa 100 in area intensiva specialistica e, grazie ai suoi professionisti, può vantare casistica su varie centinaia di pazienti attratti per la gestione di problematiche complesse nell’ambito della broncoscopia diagnostica e operativa e nel settore delle pneumopatie rare, ponendosi come riferimento di eccellenza su queste tematiche per il proprio territorio ma anche per l’area extra-regionale.
“Siamo convinti che i molti specialisti intervenuti e soprattutto tanti giovani specializzandi hanno potuto apprezzare questa occasione per una puntuale e aggiornata informazione e formazione nell’ambito della nostra disciplina. La nostra Università e il nostro reparto – conclude Clini – hanno raccolto questa sfida, la città di Modena ha offerto ai partecipanti anche il gusto della propria proverbiale ospitalità”.