L’emostasi – cioè il processo fisiologico che consente di arrestare un’emorragia – e la trombosi – cioè l’evento patologico che fa chiudere un vaso sanguigno ostacolando la normale circolazione del sangue – sono al centro, il prossimo 16 febbraio 2018, di un interessante Congresso che si svolgerà nell’Aula Magna del Centro Servizi Didattici della Facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena (via del Pozzo, 71). Appuntamento a partire dalle ore 8,30.
L’evento, organizzato dal prof. Mario Luppi, Direttore della Struttura Complessa di Ematologia e dal dottor Marco Marietta, Responsabile della Struttura Semplice di Malattie della Coagulazione , ha ottenuto il patrocinio della Società Italiana per lo Studio dell’Emostasi e Trombosi (SISET), della Società Italiana di Biochimica Clinica (SIBIOC), della Società Italiana di Ematologia (SIE) e della Società Italiana di Ematologia Sperimentale (SIES). Al convegno saranno i massimi esperti del settore, provenienti da tutta Italia, che rappresentano le diverse professionalità che si occupano delle malattie della coagulazione: ematologi, laboratoristi, internisti, medici di medicina trasfusionale.
I Relatori, di riconosciuto valore internazionale, si confronteranno su tematiche di grande attualità ed impatto sociale, come le malattie emorragiche congenite o i trattamenti anticoagulanti vecchi e nuovi. Questo momento formativo si pone in continuità con l’attività clinica e di ricerca della Scuola ematologica modenese, impegnata non solo nella cura delle patologie ematologiche maligne, ma anche di quelle emorragiche e trombotiche, come testimoniato dall’attività di coordinamento del “Gruppo tecnico provinciale per l'utilizzo appropriato delle terapie anticoagulanti" della Provincia di Modena, svolta dal dott. Marco Marietta dal 2015 su mandato delle Aziende Sanitarie Modenesi.
Le terapie anticoagulanti nella provincia di Modena interessano circa 9000 pazienti che utilizzano gli anticoagulanti tradizional i, gestiti sia da Centri specialistici ospedalieri sia dai Medici di Medicina Generale, oltre a 6000 pazienti che utilizzano i Nuovi Anticoagulanti Orali che non richiedono aggiustamenti del dosaggio in base ad esami di laboratorio. È quindi necessaria una stretta integrazione fra territorio ed Ospedali della rete provinciale, per garantire una tempestiva presa in carico ed un follow-up adeguato di questi pazienti, nonché un costante monitoraggio dell'appropriatezza d'uso di queste importanti e delicate terapie.
“Le malattie della coagulazione – spiega il dottor Marco Marietta - sono la conseguenza di un alterato funzionamento del sistema emostatico-coagulativo che ha la funzione, in condizioni normali , di arrestare il sanguinamento da un vaso sanguigno danneggiato, un processo che si chiama emostasi, grazie all'attività combinata di fattori vascolari, piastrinici e plasmatici. Esistono meccanismi regolatori che mantengono normalmente il sangue allo stato liquido, mentre inducono la formazione del coagulo emostatico solo in presenza di un danno vascolare. L'alterazione di questo delicato equilibrio può portare al sanguinamento, come nel caso delle malattie emorragiche congenite, prima fra tutte l'emofilia, oppure ad un'eccessiva coagulazione che provoca la trombosi, cioè l’occlusione di vene o arterie, con conseguenze cliniche diverse ma sempre gravi e potenzialmente fatali. Comprendere i meccanismi che regolano l’equilibrio nella coagulazione, ci consente di mettere a punto terapie sempre più efficaci e prevenire le problematiche di coagulazione.”
In particolare, il convegno vuole esplorare le “zone grigie” della letteratura su queste patologie che hanno spesso concause e sviluppi complessi sia in campo diagnostico, sia in campo terapeutico e di evoluzione clinica. Per questo motivo è fondamentale aggiornare costantemente le linee guida e i protocolli incrociando le diverse competenze.
“Il Policlinico vanta una lunga esperienza nella diagnosi e nella terapia delle malattie della coagulazione congenite ed acquisite – ha commentato il prof. Mario Luppi -. Questo patrimonio di conoscenze teoriche e pratiche consente anche di curare al meglio le complicanze emorragiche e trombotiche che possono insorgere già all'esordio di alcune neoplasie ematologiche, come ad esempio le leucemie acute, o che possono comparire durante il trattamento chemioterapico o a seguito della terapia con nuovi farmaci, sia i cosiddetti farmaci immunomodulatori, che i farmaci diretti verso bersagli molecolari, come ad esempio nei pazienti con mieloma multiplo e con leucemia linfatica cronica”.