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I progressi della Medicina Nucleare in oncologia: un convegno al Policlinico di Modena

Si parla dell’importanza delle terapie mirate in campo oncologico. A Modena sono state già effettuate le prime sperimentazioni di terapie mirate con ottimi risultati

Napoleone Prandini
Napoleone Prandini

I progressi della medicina nucleare in Oncologia sono al centro di un congresso organizzato al Policlinico di Modena dalla Struttura Complessa di Medicina Nucleare, diretta dal dottor Napoleone Prandini, e dalla Struttura Complessa di Oncologia, diretta dal prof. Stefano Cascinu, venerdì 10 e sabato 11 novembre presso l’Aula Magna del centro Didattico Interdipartimentale della Facoltà di medicina e Chirurgia (Policlinico, via del Pozzo).
Scopo del convegno è di mettere a confronto i professionisti impegnati quotidianamente nella gestione del paziente oncologico, presentando le più recenti tecniche di target therapy, nell’intento definire i migliori percorsi diagnostico-terapeutici atti a prolungare e migliorare la qualità di vita dei pazienti.
I lavori cominceranno alle 8,30 di venerdì 10 novembre e vedranno la partecipazione di professionisti dell’Azienda Ospedaliero – universitaria, sia dal Policlinico di Modena, sia dall’Ospedale Civile di Baggiovara, ed esperti da tutta Italia.

 
Stefano Cascinu
Stefano Cascinu

La moderna terapia oncologica – spiega il prof. Stefano Cascinu - ha fatto enormi progressi nel trattamento dei pazienti malati di cancro, grazie alla diffusione nella pratica clinica di <> basate sulla specificità di numerosi agenti antineoplastici in grado di modificare le funzioni cellulari del tumore (crescita, differenziazione e sopravvivenza cellulare, neo-angiogenesi)”.Questo approccio è diffuso anche in Radioterapia, dove sono proposte modalità sempre più mirate di trattare la lesione neoplastica, risparmiando i tessuti sani circostanti (IMRT, VIMAT, IGRT, etc.).“Anche la medicina nucleare – conferma il dottor Napoleone Prandini - ha beneficiato dei progressi della <> in oncologia. Utilizzando, infatti, le stesse molecole marcate con opportuni radionuclidi si ottengono radio farmaci che, somministrati per via sistemica, possono eliminare contemporaneamente sia il sito primario del tumore che le sue replicazioni a distanza”.

A Modena sono già stati trattati due pazienti portatori di linfomi indolenti con Ibritumomab (un anticorpo marcato con Ittrio90) mentre una decina di pazienti all’anno con tumore della prostata e della mammella sono trattati con radio223 per metastasi ossee nell’ambito di sperimentazioni e nella pratica clinica.

 

I lavori cominceranno, dopo i saluti delle autorità, venerdì 10 novembre con una lettura magistrale del prof. Stefano Cascinu sulla Target Therapy e la Tailored Therapy in oncologia e in seguito con la relazione della dottoressa Cinzia Pettinato della Fisica Sanitaria dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Bologna su La Target Therapy nella terapia medico nucleare. La prima sessione (11.10-13.00) sarà incentrata sui tumori cerebrali, la seconda sui tumori primitivi del fegato,la terza (16.00-18.00) sui I tumori neuroendocrini.Sabato 11 novembre i lavori saranno incentrati sul carcinoma della prostata.

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