Modena, 15 luglio 2015 - E' attivo il Servizio di trasporto d’emergenza neonatale (STEN) per la provincia di Modena. Il servizio si occupa di stabilizzare i neonati in condizioni cliniche critiche nei quattro Punti nascita (Carpi, Mirandola, Sassuolo e Pavullo) e garantisce il loro trasferimento in sicurezza alla Terapia intensiva neonatale del Policlinico.
Il Servizio è garantito da un un’equipe di neonatologi e infermieri neonatali della Struttura complessa di neonatologia del Policlinico, diretta da Fabrizio Ferrari, e da operatori del Servizio di emergenza territoriale 118, diretto da Carlo Serantoni.
“Sino a oggi – spiega Fabrizio Ferrari – era il Punto nascita a trasportare il neonato critico al Policlinico. Adesso, invece, è l’equipe neonatologica del Policlinico a recarsi nel Punto nascita per consolidare la stabilizzazione del neonato e trasportarlo in sicurezza presso la Terapia intensiva neonatale del Policlinico. Questa nuova procedura, frutto di un importante lavoro formativo e organizzativo, consente di allinearci agli standard internazionali di gestione del trasporto del neonato critico dal Punto nascita periferico alla Terapia intensiva neonatale, con evidenti ricadute positive in termini di outcome clinico. Si stima che saranno circa 30-35 all’anno i neonati critici nati presso i Punti nascita della provincia che usufruiranno dello STEN e si prevede che la dotazione tecnologica verrà completata entro il 2015 grazie ad una importante donazione di Pollicino, l’Associazione per il progresso della neonatologia a Modena, che permetterà l’acquisto di una seconda termoculla da trasporto” - conclude Ferrari. “Un risultato importante – aggiunge Paolo Paolucci, direttore del Dipartimento materno-infantile del Policlinico – per tutto il percorso nascita provinciale, che rafforza la sinergia tra centri nascita provinciali a beneficio della qualità dell’assistenza neonatale.”
Di norma, quando presso i Punti nascita provinciali viene individuata una gravidanza a rischio che necessita dell’assistenza di un Centro di III livello, la donna viene trasferita per il parto presso la struttura di ostetricia del Policlinico (cosiddetto “trasferimento in utero”) e il neonato, qualora bisognoso di cure intensive, viene immediatamente accolto presso la Terapia intensiva neonatale del Policlinico. In caso di impossibilità di trasferire la donna a rischio o in caso di una gravidanza fisiologica con complicanze al momento del parto, con necessità di cure intensive per il neonato, sarà possibile attivare lo STEN che garantirà il trasporto protetto del neonato dal Punto nascita periferico alla Struttura complessa di neonatologia del Policlinico, Centro di Terzo Livello (Hub) per l’assistenza intensiva neonatale della provincia di Modena. Tale struttura ogni anno accoglie in media circa 600 neonati affetti da varie patologie, con un bacino di utenza provinciale di circa 6.300 nati, di cui 3.002 nati al Policlinico (dati 2014).
Il Servizio è il risultato della stretta collaborazione e sinergia che si è realizzata tra la Struttura complessa di neonatologia del Policlinico, il Dipartimento interaziendale di emergenza-urgenza, diretto da Carlo Tassi, i Punti nascita provinciali afferenti al Dipartimento di ostetricia, ginecologia e pediatria dell’Azienda Usl, diretto da Paolo Accorsi e il Punto nascita dell’Ospedale di Sassuolo SpA. Fondamentale inoltre è stata la collaborazione tra il Servizio di ingegneria clinica del Policlinico e quello dell’Azienda Usl che hanno lavorato insieme al fine di definire e condividere le caratteristiche della dotazione tecnologica necessaria a garantire il Servizio.
“Il trasporto in condizioni critiche costituisce un’attività complessa che richiede personale medico ed infermieristico altamente qualificato ed addestrato, in grado di assicurare nel più breve tempo possibile la migliore assistenza a tutti i neonati, ovunque essi nascano, e di garantire loro un trasferimento ottimale e sicuro – spiega Carlo Tassi – Nello STEN in particolare il trasporto sarà effettuato da ambulanze del Servizio di emergenza territoriale 118, attrezzate per accogliere l’incubatrice da trasporto, la termoculla, e rientrerà nell’ambito dei già consolidati percorsi dell’emergenza-urgenza provinciali”.