Ore 8.15: Sto guidando verso l’ospedale. Oggi me la sono presa un po’ più comoda perché so che sarà una lunga notte. Sono sul percorso alternativo che mi sono preparato per le chiusure delle strade previste in occasione del concerto e che ho già sperimentato negli ultimi 3 giorni. Le strade sono deserte, come già ieri sera e quindi arrivo prima di quanto mi sarei aspettato. Per fortuna il clima è mite.
Ore 10.00: anche il PS è semi-deserto; da ieri sera pochissime prestazioni. Dalla zona concerto 1 solo paziente, con un infarto miocardico, attualmente in emodinamica. E’ molto grave e speriamo che ce la faccia. Nell’area di PS il numeroso personale in servizio ha il tempo di effettuare le ultime rifiniture preparatorie. Si respira un po’ di ansia, per quanto può succedere, ma il clima è buono e tutto sommato disteso. Forse sono solo io ad essere preoccupato.
Ore 12.00: sempre pochissime persone in PS. L’Unità di Crisi ospedaliera si è già riunita un paio di volte. Abbiamo più di 50 letti liberi tra reparti ordinari e Terapia Intensiva. Attraverso il C.O.C. sappiamo che l’area concerto si sta riempiendo lentamente, molto lentamente (troppo?). Le strade di accesso sono ancora sgombre di autovetture, tangenziale compresa. In compenso si sta gonfiando la marea di persone a piedi diretta verso il centro. Forse la strategia dei parcheggi sta funzionando. Purtroppo il giovane paziente con l’infarto è deceduto. Le cose cominciano male e l’ansia un po’ aumenta.
Ore 16.00: il PS è sempre quasi vuoto. Siamo in tanti e le poche persone che accedono vengono viste immediatamente. L’atmosfera è un po’ irreale per un sabato di luglio.
Ore 19.00: l’area concerto comincia ad essere piena (stimano già quasi 200.000 persone). Non è aumentato l’afflusso in PS. Pochi casi, ad ora una decina in tutto da Modena Park: un paio di ebbrezze alcoliche, 2-3 piccoli traumi, qualche accesso sincopale. Robetta. Per fortuna tutti vengono rapidamente dimessi. All’ansia ha fatto posto la serenità di chi sa di essere preparato. I colleghi medici e gli infermieri sono tranquilli.
Ore 21: il concerto è iniziato da poco. Lo stiamo guardando attraverso un piccolo apparecchio nelle sale dell’Unità di Crisi. Le riprese dall’alto sono impressionanti: un vero oceano di persone, festanti, apparentemente tranquille. Dal C.O.C. ci dicono che i PMA stanno lavorando, ma senza grandi affanni. Altri 5-6 accessi dal concerto; tutti casi lievi, rapidamente visitati e dimessi.
Ore 24: abbiamo mangiato rapidamente una pizza in mensa. La situazione del PS è sempre tranquilla. Forse ce la facciamo senza troppi danni, anche se temiamo il momento del deflusso che sta per arrivare. Gli unici problemi sono legati al fatto che i pazienti provenienti dall’area concerto non sanno come tornare indietro, perché i taxi funzionano a singhiozzo. Tutto sommato, problemi di poco conto
Ore 2: abbiamo accettato una decina di pazienti tutti insieme, tutti non gravi. Sappiamo che c’è tensione alla stazione per le lunghe file di persone in attesa del treno. Sappiamo che non ci sono stati per ora incidenti particolari e speriamo nella pazienza di tutti. Sta andando bene.
Ore 6: non più di un ulteriore decina di pazienti, nessuno ricoverato. La notte è ormai trascorsa e, anche se nessuno si è appoggiato, stiamo cominciando a provare sollievo, oltre che stanchezza.
Ore 10.00 : ultima riunione dell’Unità di Crisi. Alla fine abbiamo avuto la notte più tranquilla degli ultimi anni (visti in totale da ieri mattina circa 100 pazienti, la metà per motivi connessi al concerto). Siamo stanchi ma euforici per come è andata. L’ospedale ha risposto all’appello. Siamo stati molto fortunati
Marco Barozzi
Direttore
Medicina d'Urgenza e Pronto Soccorso
Ospedale Civile di Baggiovara