"Molto più accurato, meno invasivo, con tempi di recupero per i pazienti significativamente ridotti e riduzione delle complicazioni post-operatorie." Sono le parole del professor Fabio Catani direttore della Struttura Complessa di Ortopedia e Traumatologia del Policlinico di Modena con le quali, con soddisfazione e non senza emozione, sintetizza i risultati che consente di ottenere il nuovo Robot RIO System della Mako Strykeracquisito dall’Azienda Ospedaliero – Universitaria e da alcuni mesi in funzione a pieno regime, dopo avere completato la prevista fase sperimentale. ”La nuova tecnologia potrà essere utilizzata su casi selezionati per la protesi di ginocchio, ad esempio, a quanti necessitano di una protesi parziale e non totale”.
I tanti punti di forza del robot sono stati presentati questa mattina agli organi d’informazione durante una conferenza stampa alla quale, tra gli altri hanno partecipato i direttori di Ausl e Policlinico di Modena, rispettivamente Mariella Martini e Licia Petropulacos, Anselmo Campagna direttore sanitario del Policlinico di Modena ed Eugenio Rossi Urtoler, direttore del dipartimento di ortopedia e traumatologia dell’Ausl di Modena.
Il sistema, il primo di questo tipo presente in Italia in una struttura pubblica, assicura livelli di precisione e di sicurezza sino ad ora mai raggiunti. Rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali (artroscopia, osteotomia, protesi), la Chirurgia Computer Assistita Robotizzata permette una maggiore precisione. Il nuovo robot, per questo tipo di interventi, sul piano tecnologico, rappresenta la frontiera più avanzata. Il robot si basa sulla combinazione di un piano chirurgico pre-operatorio (ottenuto con una TAC) e consente di ottenere la massima personalizzazione dell’impianto protesico; è, infatti, possibile compiere la scansione tridimensionale della regione anatomica in cui andrà inserita la protesi e quindi eseguire l'intervento con una tecnologia a braccio robotico con strumenti integrati chirurgici “intelligenti” ad alta definizione.
"Si tratta di un’acquisizione molto importante che arricchisce la dotazione tecnologica non solo del Policlinico ma dell'intera rete ospedaliera provinciale. Nei prossimi mesi, a dimostrazione che anche in quest’ambito l'integrazione è una realtà, Policlinico e Azienda Usl rafforzeranno la collaborazione condividendo la piattaforma. Aggiungo che l'acquisizione, frutto di un accordo con l'azienda produttrice permette il costante aggiornamento, sia dell'hardware che del software, fa diventare il Policlinico il primo ospedale pubblico italiano dotato dell'innovativo sistema di chirurgia robotica computer-assistita per la chirurgia protesica dell’anca e del ginocchio"ha evidenziato il direttore generale del Policlinico di Modena, Licia Petropulacos.
“Ci troviamo di fronte a un positivo esempio di come attrezzature di assoluta qualità possano diventare un patrimonio dell’intera comunità modenese e non solo di una struttura. L’utilizzo virtuoso delle piattaforme robotiche oltre a consentire di offrire a un numero sempre superiore di pazienti interventi realizzati con le tecnologie più moderne, consente, come già avviene a Baggiovara nel campo della chirurgia mini-invasiva, di far utilizzare l’attrezzatura a professionisti provenienti da aziende diverse. Da ultimo, aspetto non meno rilevante, è possibile aumentare il numero di chirurghi, in grado di impiegare al meglio queste tecnologie” ha aggiunto il direttore generale dell’Azienda Usl di Modena, Mariella Martini.
“E' una nuovissima tecnologia che si affianca alle capacità umane ed organizzative già presenti nella realtà ortopedica modenese ed un’altra occasione di collaborazione tra le diverse sedi di cura delle patologie dell'anca e del ginocchio – ha commentato Eugenio Rossi Urtoler,Direttore del Dipartimento di Ortopedia e Traumatologia dell’Azienda USL di Modena - Sicuramente una acquisizione importante, sia per l' esecuzione pratica che per lo studio di queste articolazioni”.
A seguito dell'impiego del robot il Policlinico è divenuto uno dei 5-6 ospedali a livello europeo più avanzati in questo tipo di chirurgia mininvasiva. La nuova tecnologia permetterà di rafforzare la tradizione ortopedica modenese, da sempre di altissimo livello, costituendo, inoltre, un ottimo esempio d’integrazione, perché sarà tutta la rete provinciale a usufruire in via primaria di questa innovazione.
I dati di attività
Nei primi 11 mesi del 2014 sono stati 100 i pazienti che hanno ricevuto una protesi di ginocchio al Policlinico. Nello stesso periodo sono stati 210 i pazienti che hanno ricevuto una protesi all’anca (15 revisioni). Dalla sua attivazione il robot ha impiantato 20 protesi di ginocchia e mercoledì 4 febbraio 2014 è stata impiantata la prima protesi d’anca con la nuova metodica. L’età media della protesica d’anca per la donna è circa 68 anni e 66 anni per la donna mentre la media di sopravvivenza in Emilia - Romagna per l’anca a 10 anni dall’intervento è del 97% e per il ginocchio è del 96%.