Si terrà a Bologna il 19 maggio la seconda edizione del congresso su "La Riserva Ovarica". Un termine, questo, usato per definire il numero dei follicoli ovarici residui nelle ovaie. La donna nasce infatti con un pool finito di follicoli che vanno diminuendo durante tutta il corso della vita, dalla nascita alla menopausa. La riserva ovarica condiziona fortemente la durata della vita riproduttiva. "A parità di età, le donne con una bassa riserva ovarica hanno un rischio molto maggiore di menopausa precoce", commenta la Prof. Eleonora Porcu dell'Università degli Studi di Bologna ed organizzatrice con il Prof Antonio La Marca del meeting. "La buona notizia è che negli ultimi anni abbiamo imparato a misurare la riserva ovarica, attraverso strumenti ecografici e laboratoristici", aggiunge La Marca, professore presso l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. "Lo sviluppo tecnologico rapidissimo cui stiamo assistendo impone continue revisioni dei range di riferimento per la riserva ovarica che, ovviamente, si modificano con il progressivo miglioramento metodologico" . Insomma una corretta e precoce stima della riserva ovarica può permettere di identificare le donne a rischio di una futura menopausa precoce già in epoca giovanile, permettendo di informare la stessa circa tale rischio e di valutare la messa in atto delle metodiche di preservazione della fertilità. Questa è una strategia rilevante per tutte le donne con bassa riserva ovarica, in quanto viene data loro la possibilità di congelare ovociti e poterli utilizzare quindi successivamente. La misurazione della riserva ovarica inoltre è fondamentale quando il medico vuole trattare la paziente per l'infertilità ed ha un valore prognostico elevato, permettendo di informare la donna circa le reali possibilità di gravidanza dopo le specifiche cure. Oggi sappiamo che la prognosi riproduttiva, cioè la possibilità di gravidanza, non dipende solo dall'età della donna ma anche dalla sua riserva ovarica: quanti più follicoli ovarici sono presenti nella gonade femminile, tante maggiori sono le possibilità di una gravidanza. Questo è tanto più evidente quando si valutano le pazienti che si sottopongono a trattamenti di fecondazione in vitro. Infine i markers di riserva ovarica sono ampiamente entrati tra gli esami diagnostici di routine in endocrinologia ginecologica. La misurazione di questi parametri permette infatti di poter migliorare le performance diagnostiche del clinico di fronte a quadi di irregolarità mestruale, amenorrea e nella sindrome dell'ovaio policistico. Il meeting sarà quindi completamente focalizzato su questa tematica e permetterà di fare il punto sulle più aggiornate conoscenze