Uno studio condotto all’Ospedale Civile di Baggiovara, in collaborazione con ricercatori Unimore - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia – ha identificato per la prima volta la presenza di una riduzione significativa di molecole anticonvulsivanti prodotte dal tessuto cerebrale, appartenenti alla famiglia dei neurosteroidi, ed è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Epilepsia, edita dalla Lega Internazionale Contro l’Epilessia.
Lo studio potrebbe costituire motivo per adottare nuove terapie mirate alla cura dello stato di male epilettico, grazie alla disponibilità di farmaci steroidei che fungono da precursori delle molecole che sono risultate diminuite in questa grave patologia neurologica.
Ricercatori dei Dipartimenti di Neuroscienze e di Medicina di Laboratorio ed Anatomia Patologica, in collaborazione con ricercatori Unimore dei Dipartimenti di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze e di Scienze della Vita, hanno pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Epilepsia nel mese di febbraio uno studio dedicato alla determinazione delle molecole denominate allopregnanolone, pregnanolone e pregnenolone solfato, steroidi prodotti nel tessuto cerebrale per modificazione del colesterolo, i quali hanno la proprietà di regolare l’insorgenza e la ricorrenza delle crisi epilettiche. Tali molecole sono state caratterizzate nel liquido cefalorachidiano ottenuto da pazienti affetti da stato di male epilettico, una gravissima patologia neurologica che richiede interventi terapeutici immediati per poter salvare la vita dei pazienti che ne siano affetti.
La ricerca, realizzata grazie a un finanziamento del Ministero della Salute nell’ambito del programma di Ricerca Finalizzata del 2011-2012, è stata coordinata dal prof. Giuseppe Biaginidel Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze, e realizzata grazie all’attività clinica del dott. Stefano Meletti, responsabile del Centro per le Epilessie del Dipartimento di Neuroscienze diretto dal prof. Paolo Frigio Nichelli dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, e dal dott. Tommaso Trenti, direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio ed Anatomia Patologica Ausl Modena.
Lo studio dal titolo “Decreased allopregnanolone levels in cerebrospinal fluid obtained during status epilepticus[Diminuzione dei livelli di allopregnanolone nel liquido cefalorachidiano ottenuto durante lo stato di male epilettico]” fornisce nuovi elementi utili alla comprensione dei meccanismi responsabili della inadeguata risposta ai farmaci durante lo stato di male epilettico, una condizione che comporta un grave rischio per la vita dei pazienti che ne siano colpiti. In prospettiva, i risultati dello studio indicano che l’impiego di farmaci in grado di sopperire alla riduzione degli steroidi allopregnanolone e pregnanolone, i quali hanno un’azione anticonvulsivante, potrebbe rivelarsi una soluzione valida per determinare la cessazione delle crisi epilettiche protratte che caratterizzano lo stato di male.
Inoltre, le cause alla base dell’insorgere di uno stato di male epilettico sono poco note. La riduzione degli steroidi allopregnanolone e pregnanolone potrebbe costituire un evento preesistente allo stato di male epilettico e, forse, contribuire alla sua insorgenza. Sebbene sia necessario approfondire lo studio di questo fenomeno per comprenderne l’effettiva importanza, uno sbilanciamento fra eccitazione, promossa dallo steroide pregnenolone solfato che resta invariato nel liquido cefalorachidiano dei pazienti studiati, ed inibizione, questa tendenzialmente potenziata dagli steroidi allopregnanolone e pregnanolone che, però, sono diminuiti, potrebbe essere l’elemento critico per il quale lo stato di male epilettico si innesca in alcuni pazienti e non in altri.
"I nostri risultati - commenta il dott. Tommaso Trenti dell’AUSL di Modena - indicano che tecniche sofisticate di separazione ed identificazione degli steroidi misurati nel liquido cefalorachidiano, come quelle realizzate per il nostro studio dalle dott. sse Chiara Lucchi e Cecilia Rustichelli, consentono l’identificazione di importanti difetti nel metabolismo del tessuto nervoso che possono predisporre allo sviluppo di gravi patologie neurologiche, come lo stato di male epilettico”.
“Sono dati - aggiunge il prof. Giuseppe Biagini di Unimore -che aprono nuove prospettive sia per lo studio fisiopatologico dello stato di male epilettico sia per identificare nuovi bersagli farmacologici in questa gravissima emergenza neurologica ed in altre situazioni correlate; penso in particolare al caso dell’epilessia farmaco-resistente del lobo temporale”.
Primo autore del lavoro è il dott. Stefano Meletti, giovane ricercatore partito da Bologna, dove ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia, la specializzazione in Neurologia ed il dottorato in Fisiologia e Fisiopatologia Applicata, sotto la supervisione del prof. Carlo Alberto Tassinari, e che da vari anni lavora presso Unimore.
Titolo: “Decreased allopregnanolone levels in cerebrospinal fluid obtained during status epilepticus” Epilepsia . 2017 Feb;58(2):e16-e20. doi: 10.1111/epi.13625
Autori: Meletti S, Lucchi C, Monti G, Giovannini G, Bedin R, Trenti T, Rustichelli C, Biagini G.
Giuseppe Biagini
Professore Associato di Fisiologia presso il Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze di Unimore. Attualmente coordinatore del Corso di Dottorato di Ricerca in Medicina Clinica e Sperimentale, dirige il Laboratorio di Epilettologia Sperimentale. Ha pubblicato 90 articoli scientifici su riviste internazionali, vari capitoli di libro ed altri articoli su riviste scientifiche nazionali.
Stefano Meletti
Neurologo ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Attualmente dirige il Centro per le Epilessie dell’Ospedale Civile di Baggiovara, accreditato come centro medico avanzato dalla Lega Italiana Contro le Epilessie. Ha pubblicato 94 articoli scientifici su riviste internazionali, vari capitoli di libro ed altri articoli su riviste scientifiche nazionali.
Tommaso Trenti
Direttore del Dipartimento Interaziendale Integrato di Medicina di Laboratorio e Anatomia Patologica è responsabile della struttura Complessa di Medicina di Laboratorio. E’ attualmente segretario della Società Italiana di Biochimica Clinica e Medicina di Laboratorio. Autore di oltre 100 articoli scientifici su riviste internazionali ha curato l’edizioni di libri e articoli scientifici di carattere nazionale.