LaStruttura Complessa di Urologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, diretta dal prof. Giampaolo Bianchi di Unimore, è tra i primi centri in Italia e tra i pochi in Europa ad aver ottenuto l’ERUS Robotic Training Centre, una certificazione che l’accredita come qualificato centro di formazione per la chirurgia robotica ad indirizzo urologico che viene svolta presso l’Ospedale Civile di Baggiovara.
Il prestigioso riconoscimento, rilasciato congiuntamente da ERUS, dall’European School of Urology (ESU) e dall’European Association of Urology (EAU), è stato concesso il 10 dicembre scorso al termine di un processo di valutazione molto severo basato in particolare sull’accertamento di procedure diagnostiche che garantiscano di operare con elevati standard di qualità e sicurezza, sul volume dell’attività robotica svolta (richiesta la documentazione relativa a un minimo di 500 interventi) e sul numero di professionisti formati.
“La certificazione ottenuta dalla Struttura diretta dal collega prof. Giampaolo Bianchi, che l’accredita come uno dei migliori centri internazionali per la chirurgia robotica in ambito urologico, – afferma il Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano – ha un duplice valore. Innanzitutto ne potranno trarre beneficio i pazienti che a Modena avranno la garanzia di trovare una equipe in grado di operare con assoluta perizia e capacità professionali. Dall’altro anche i nostri studenti e specializzandi potranno ricevere una formazione che poggia sulle migliori conoscenze ed abilità scientifiche”
Tutti gli urologi che vogliono ottenere l’attestato per poter svolgere attività chirurgica tramite il robot devono seguire un percorso formativo che prevede un primo step da svolgere in Belgio, centro di riferimento europeo per la formazione, dove i professionisti si preparano su modelli di simulazione, cui segue un secondo periodo di addestramento presso centri urologici riconosciuti durante il quale dovranno partecipare od assistere ad almeno 120 interventi eseguiti col robot.
Già oggi la Struttura Complessa di Urologia modenese, che si avvale complessivamente di tre urologi che hanno acquisito l’abilità per eseguire interventi di chirurgia robotica, ospita periodicamente professionisti stranieri, interessati ad apprendere le tecniche affinate dalla equipe diretta dal prof. Giampaolo Bianchi.
“Si tratta di un significativo riconoscimento alla professionalità dell’equipe di Urologia – ha commentato il Direttore generale Ivan Trenti – che si riferisce a un’importante attività, quella della chirurgia robotica, che, pur risiedendo a Baggiovara, è da tempo svolta in maniera integrata tra le strutture dei due ospedali modenesi, in specialità come la Chirurgia dei trapianti, la Chirurgia addominale, la Chirurgia epato-bilio-pancreatica e, appunto, l’Urologia. In questo senso, l’ERUS ha premiato un modello organizzativo già in atto che la nuova sperimentazione di gestione diretta dell’Ospedale Civile da parte dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria ha il compito di ottimizzare a beneficio dei cittadini”.
In Italia la certificazione ERUS è stata concessa solo ai centri urologici di Firenze, Milano e Torino, mentre in Europa, oltre a quello del Belgio se ne trovano 3 in Germania, 3 in Olanda, 2 in Francia, 1 in Danimarca, 1 in Olanda, 1 nel Regno Unito, 1 in Svezia ed 1 in Turchia.
L’equipe del prof. Giampaolo Bianchi, che dall’ottobre 2015 si è trasferita presso il Nuovo Ospedale S. Agostino – Estense di Baggiovara, ha iniziato ad operare col robot Da Vinci fin dall’ottobre 2007 e globalmente ha effettuato in un decennio oltre 1.500 interventi chirurgici col robot.
L’esperienza accumulata ed il prestigio dei risultati ottenuti, confermati dall’importante flusso di pazienti provenienti da fuori regione (oltre il 50%), hanno fatto sì che da quest’anno la direzione dell’AOU abbia disposto l’aumento delle sedute operatorie.
Per il 2017 sono previsti - limitatamente alla sola chirurgia robotica - più di 250 interventi.
Il trasferimento al NOSAE di Baggiovara ha infatti consentito un generale incremento dell’attività operatoria per la Struttura Complessa di Urologia che dal gennaio 2016 a oggi ha potuto effettuare 1.750 interventi chirurgici, 121 dei quali col robot Da Vinci.