Oltre 130 interventi, 74interventi di protesi parziale al ginocchio, 57 totali di anca. Questo è il positivo bilancio dei primi due anni di attività del Robot RIO System della Mako Strykeracquisito nel gennaio 2014 dall’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena. “Il Robot consente interventi più accurati, meno invasivi, con una riduzione dei tempi di recupero e delle complicazioni post-operatorie– Ha ricordato il professor Fabio Catani direttore del la Struttura Complessa di Ortopedia e Traumatologia del Policlinico di Modena. Il Policlinico di Modena è stato il primo ospedale pubblico a dotarsi di questa tecnologia assieme all’Ospedale di Arezzo – San Sepolcro.
“Rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali di protesizzazione articolare– aggiunge Catani - la Chirurgia Computer Assistita Robotizzata permette una maggiore precisione nella posizione dell’impianto e del rispetto dei tessuti molli e muscolari grazie ad un pianificazione pre- ed intra-operatoria ottenuta grazie all’esecuzione di una TAC pre-operatoria e l’utilizzo del navigatore associato a robot.”. Questa tecnologia consente un’accuratezza molto elevata nella posizione delle componenti protesiche nel rispetto dei tessuti molli e muscolari. “Il Policlinico di Modena è la sola struttura pubblica della nostra Regione a utilizzare questa tecnologia che colloca la nostra Ortopedia tra i principali HUB per la protesica del ginocchio e dell’anca. Un investimento importante con notevoli ricadute anche sull’insegnamento ai giovani ortopedici, considerazione importante in un ospedale universitario. La consapevolezza di avere professionalità eccellenti e di essere una delle strutture tecnologicamente più avanzate a livello europeo è uno sprone, per noi, a lavorare con ancora maggiore impegno per ottenere il massimo da questa tecnologia beneficio dei nostri pazienti.”Ha aggiunto il dottor Ivan Trenti, Direttore generale del Policlinico.
Allo stato attuale il robot può essere utilizzato per gli interventi all’anca e per quelli di protesi parziale al ginocchio ma in prospettiva sarà possibile effettuare anche interventi di protesi totale del ginocchio. Dal gennaio 2014 al giugno 2016 sono state effettuati 74 impianti di protesi parziale del ginocchio (60% del totale realizzate al Policlinico). Di questi pazienti, 47 erano donne, 26 uomini (uno ha subito un doppio intervento, su entrambe le ginocchia), con un’età media di 66 anni. Sono stati effettuati 57interventi di protesi totali dell’anca (30% del totale realizzate al Policlinico); di questi, 35 donne e 22 uomini con un’età media di 68 anni). I pazienti vengono selezionati in base alla patologia e alla appropriatezza clinica di una metodica che prevede l’esecuzione di una TAC, tecnica diagnostica che espone il paziente a una dose di radiazioni non trascurabile anche se con le nuove apparecchiature la dose si è molto ridotta. “Il bilancio di oltre 130 interventi in due anni ci ha permesso di confermare come la nostra tecnologia robotica abbia ottenuto risultati di efficacia di molto superiore a quella standard per quanto riguarda il ginocchio e di poco superiore a quella standard per l’anca – conclude il prof. Catani– in base ad indicatori che tengono conto della soddisfazione del paziente, dei parametri clinici e delle complicanze. Il vantaggio clinico delle protesi parziali di ginocchio è stato dimostrato nel ridotto dolore post-operatorio e in una più veloce ripresa funzionale con meno necessità di fisiokinesiterapia; nella protesi di anca il vantaggio clinico è stato dimostrato nella soddisfazione del paziente e nella velocità del recupero funzionale con meno richiesta di fisiokinesiterapia. Dobbiamo comunque sottolineare che è una tecnica chirurgica in forte evoluzione e che i dati in nostro possesso potranno essere utilizzati con quelli di altri centri italiani e stranieri per continuare a innovare questa tecnologia e per migliorare ulteriormente i risultati clinici e di soddisfazione dei nostri pazienti".