Il 9 ottobre scorso ha ufficialmente preso il via il progetto “Scacchi in Pediatria”, con la prima sessione svoltasi presso il reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico.
Promotore dell’iniziativa è stato il Club 64 (fondato nel 1987 e da sempre impegnato nella divulgazione del gioco in ambito giovanile): il suo presidente Fabrizio Frigieri, dipendente ospedaliero, ha intuito le potenzialità di un progetto innovativo, che fa del Policlinico di Modena la prima struttura sanitaria a proporre l’insegnamento degli scacchi in ospedale in ambito pediatrico.
Numerosi studi certificano infatti un legame diretto tra scacchi e matematica. Collegamenti evidenti anche tra le valenze formative insite nel gioco degli scacchi e gli obiettivi della scuola dell’obbligo, in particolare legati allo sviluppo mentale, la formazione del carattere e della coscienza sociale. Il 13 Marzo 2012, a Strasburgo, il Parlamento Europeo ha introdotto gli scacchi nelle scuole, quale materia complementare del programma didattico tradizionale.
Il progetto “Scacchi in Pediatria”, presentato al Policlinico di Modena lo scorso maggio, ha riscosso il consenso unanime della commissione pediatrica, che ne ha riconosciuto in pieno le potenzialità. In particolare la dottoressa Cellini ha richiesto di documentare lo stato di avanzamento del progetto, dettagliando il numero di ragazzi coinvolti, il livello di gradimento dei giovani pazienti e delle famiglie e raccogliendo materiale fotografico.
La prima ora di lezione è stata con Stefania, 12 anni, ricoverata in Oncoematologia Pediatrica.
«Dopo pochi minuti dall’inizio della lezione non ricordavo nemmeno più di avere la mascherina sul viso – il commento di Fabrizio Frigieri, il docente che ha inaugurato il progetto – C’eravamo solo io, Stefania e la scacchiera. Un breve ripasso delle regole e mi ha subito voluto sfidare, per poi rifiutare la mia proposta di patta durante la partita. Voleva vincere! Giusto così, tutta questa grinta e determinazione le saranno preziosissime».
Filippo Franchini