Da giugno, le Terapie Intensive del Policlinico, dell’Ospedale Civile di Baggiovara e dell’Ospedale di Carpi sono le strutture di riferimento per la rete provinciale, mentre gli altri ospedali hanno terapie semi-intensive. Dell’attività della Terapia Intensiva abbiamo parlato con i responsabili delle strutture presenti nell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena: la dott.ssa Elisabetta Bertellini (Direttore dell’Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Civile e dell’Anestesia e Rianimazione 2 del Policlinico) e il prof. Massimo Girardis (direttore dell’Anestesia e Rianimazione 1 del Policlinico).
Le terapie intensive nei due ospedali fanno le stesse cose?
“A Baggiovara arrivano soprattutto pazienti con patologie tempo-dipendenti – spiega la dottoressa Bertellini – dall’incidente stradale all’ictus, dai processi infettivo cerebrali ai danni da arresto cardiaco. A queste si aggiungono patologie gravi come l’epilessia che non risponde alle terapie usuali”
“Al Policlinico accogliamo soprattutto pazienti ad elevata complessità chirurgica, oltre alle donne in gravidanza e ai bambini – le fa eco il prof. Girardis.
Si tratta, quini di due terapie intensive complementari
“Assolutamente sì – conferma il prof. Girardis – due strutture complementari che operano con attrezzature di avanguardia all’interno della rete provinciale per fornire le terapie migliori. Annualmente, al Policlinico, gestiamo circa mille pazienti, di cui il 10% sono bambini. Nel caso delle donne e dei bambini abbiamo pazienti con tutte le patologie, visto che il Policlinico è la struttura che segue le patologie materno – infantili tra le sue mission principali. Abbiamo quindi sia patologie gravi, come quelle oncologiche, le meningiti, la grande chirurgia, sia meno gravi. In questo i bambini hanno una grande capacità di recupero a patto che vi sia personale esperto nella rianimazione e nella gestione di pazienti che non sono semplicemente dei piccoli adulti ma che hanno loro peculiarità”.
”All'Ospedale Civile di Baggiovara– aggiunge la dottoressa Bertellini – abbiamo una una media di circa 1.300 ricoveri all’anno. Molti dei nostri pazienti hanno un danno cerebrale acuto, che può essere dovuto a trauma, ad un evento ischemico o emorragico, oppure ad un arresto cardiaco. A Baggiovara, infatti, sono presenti: il centro traumi della provincia, la stroke unit, l'emodinamica interventistica. Ricoveriamo, circa, 50 casi all’anno di epilessie refrattarie, recentemente, infatti, la Neurologia è stata riconosciuta centro hub regionale per il trattamento dell'epilessia. Tra la casistica trattata, patologie chirurgiche complesse, in particolare neurochirurgiche e di chirurgia vascolare.
Entrambe le Terapie Intensive dell’AOU di Modena aderiscono al progetto “terapia intensiva aperta” che consente ai famigliari di visitare i propri congiunti in ogni momento della giornata e di rimanere accanto a loro. Si tratta di uno sforzo organizzativo che però porta evidenti benefici alle famiglie e ai pazienti e favorisce la condivisione del percorso di cura.