Primo impianto di valvola endo-bronchiale in Emilia - Romagna

Effettuato dagli endoscopisti pneumologi della Struttura Complessa Malattie Apparato Respiratorio, dell'Ospedale Policlinico di Modena

Il prof. Enrico Clini
Il prof. Enrico Clini

Nei giorni scorsi l’equipe di specialisti pneumologi endoscopisti della Struttura Complessa Malattie Apparato Respiratorio, dell'Ospedale Policlinico di Modena, ha effettuato un impianto di valvola endobronchiale, primo caso ad oggi nella Regione Emilia Romagna. "Questo intervento - spiega il Direttore Prof. Enrico Clini -consiste nel posizionamento in seduta broncoscopica di un particolare dispositivo all'interno delle vie aeree dotato di valvola unidirezionale. Il dispositivo posizionato all'imbocco di una via aerea periferica permette il passaggio di aria verso l'esterno in espirazione ma si occlude in fase inspiratoria; ciò comporta un progressivo riassorbimento del volume di aria contenuto a valle della valvola e della via aerea interessata."
L'utilizzo di endo-valvola bronchiale è principalmente indicato per la realizzazione della cosiddetta riduzione endoscopica di volume polmonare in selezionati casi di pazienti con enfisema del polmone, la cui efficacia è confermata da studi clinici pubblicati in anni recenti su prestigiose riviste scientifiche internazionali. Nel nostro Paese esistono pochi centri di pneumologia e pneumologia interventistica esperti per il posizionamento di queste valvole endo-bronchiali. Fino ad oggi, nessuno di quelli presenti in Emilia Romagna, aveva ancora impiegato questi sistemi.

 
Dott. Alessandro Marchioni e il Dott. Alessandro Andreani
Dott. Alessandro Marchioni e il Dott. Alessandro Andreani

"Nel caso del paziente trattato a Modena, primo nella nostra Regione, - spiegano il Dott. Alessandro Marchioni e il Dott. Alessandro Andreani che hanno svolto la procedura- l'impiego di questa tecnica è stato deciso a seguito di una difficile situazione clinica creatasi in un giovane paziente con una grave infezione del polmone e del cavo pleurico, per effetto della quale si è creata una anomala comunicazione di aria (fistola) fra la cavità pleurica e la via bronchiale afferente che non permetteva al polmone di espandersi normalmente"Da questa prima esperienza a Modena la certezza di essere preparati ad affrontare le future decisioni per il migliore approccio clinico con questi dispositivi e candidare la nostra struttura come riferimento nel territorio.

 
 
 
 
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